COME GESTIRE UN GATTO DURANTE UN TRASLOCO

Ovvero come rendere meno traumatica per il micio la fase di adattamento ad un nuovo ambiente dopo il trasloco

DSC00069Come gestire un gatto durante un trasloco, ovvero come si fà ad evitare che il micio di casa debba vivere l’angoscia di un cambio radicale dell’ambiente in cui è abituato a vivere  ?
Gestire un gatto durante un trasloco è un arte vera e propria che si fonda sostanzialmente sull’amore di cui si è capaci verso questi piccoli esseri a quattro zampe; un arte basata su tanti piccoli step che tutti insieme formano un attenzione speciale che ha come unico fine quello di porre un morbido cuscino fra una esigenza umana, comunque non facile neanche per gli umani, e il modo di essere  contrario a qualunque cambiamento proprio del gatto.
Gestire un gatto durante un trasloco richiede una profonda consapevolezza della natura del micio che si è scelto di adottare. Il gatto generalmente e principalmente vive di abitudini e sensazioni olfattive.
Le sue abitudini dipendono molto dall’ “educazione” che assorbe nel condividere uno spazio con l’essere umano, il quale, più o meno consapevolmente , gli da delle “informazioni” che formano le sue abitudini. Ad esempio, se il gatto non è stato abituato fin da piccolo ad essere portato fuori casa, nel suo trasportino, di tanto in tanto sia pure per un breve giro in auto (non solo per le visite dal veterinario), è scontato che nell’evento trasloco, il gatto vivrà un esperienza fatta di terrore assoluto. Per quanto concerne le sensazioni olfattive, questi è un altro elemento molto importante che lega il micio ad un ambiente. Chi possiede un gatto avrà senz’altro notato il vezzo che ha nello strusciare la faccina contro mobili  e addirittura contro le persone: quello “strusciare” è il suo modo di rendere familiare e tranquillizzante tutto ciò che gli sta intorno perchè proprio ai lati del faccino, sotto le orecchie, è dotato di ghiandole che emettono ormoni che marcano l’ambiente intorno a se.

Ma venendo al dunque, come si fà a gestire un gatto durante un trasloco

Partendo dall’ipotesi che il micio di casa sia  abituato a stare sempre o quasi tra le mura domestiche, si dovrebbe iniziare, almeno un mese prima del giorno del trasloco, ad abituarlo ad uscire nel seguente modo:   ogni due- tre giorni lo si mette nel trasportino  e lo si porta un quarto d’ora- venti minuti a fare un giro in macchina o, se non fa freddo, un giretto nell’isolato. Certo si sentiranno miagolii cosi dolenti da strappare il cuore ma non bisogna arrendersi per questo. Una volta a casa lasciarlo ovviamente scappare in qualche angolino a riprendersi dallo spavento, e abbiate cura di lasciare il trasportino aperto con un comodo cuscino ”a sua disposizione” in modo che vi possa entrare ed uscire a suo piacimento e lasciarvi le tracce di sè che ne faranno un posticino tranquillo dove poter sostare e giocare.


Quando viene il momento di mettere la roba negli scatoloni e sistemare i mobili per il trasporto è bene che il gatto rimanga solo in una stanza magari con qualcuno che gli faccia compagnia  in modo da evitare che vada ad intrufolarsi in mezzo ai lavori. Dopodichè quando bisogna mettersi in viaggio  per andare a stabilirsi nella nuova casa, portare il micio in automobile nel suo trasportino che sia  tappezzato  alla base con almeno un paio di appositi tappetini assorbenti, che ci si può procurare in qualsiasi negozio  per animali,  in modo che possano assorbire eventuale emissioni di escrementi o vomito, e cibo secco e acqua.

Si raccomanda  caldamente di non mettere il gatto insieme alla roba nel furgone: gli costerebbe uno stress che potrebbe portare a conseguenze infauste. A questo punto se l’automobile è dotata di una rete divisoria, apposita per animali, che divide il vano anteriore da quello posteriore dell’abitacolo, si può anche lasciare il micio in una grande cesta con un bel cuscinone morbido sul sedile posteriore. Se non c’è la rete divisoria il gatto deve essere tassativamente lasciato nel trasportino  chiuso durante tutto il viaggio, ma, in ogni caso, si deve avere l’accortezza di fermarsi ogni tre ore, specie in caso di viaggi lunghi, e concedergli un quarto d’ora di libertà, coccole ,cibo e acqua , facendo bene attenzione a tenere ben chiusi sportelli e finestrini perchè potrebbe scappare fuori in un lampo. A  tal proposito si tengano sempre gli occhi aperti durante tutte le fasi del viaggio e sistemazione nel nuovo appartamento perchè il micio proverà sempre a scappare via nel tentativo di tornare alla vecchia casa con le sue zampine.
Arrivati a destinazione nella nuova casa, è bene mettere il gatto subito in quella che sarà la sua stanza di riferimento dentro il trasportino aperto, senza costringerlo ad uscire, sistemandogli intorno la sua lettiera a cui è abituato, cibo e acqua, e sempre ricordarsi di tenere ben chiusa la porta di casa altrimenti scapperà via.
I primi giorni dopo il trasloco nella nuova casa, il gatto cercherà a suo modo di superare il trauma del cambiamento rimanendo per tutto il tempo rannicchiato  sotto qualche mobile e uscendo  dal nascondiglio per prendere cibo ed usare la lettiera, solo di notte oppure quando non c’è nessuno in casa. In questa fase di adattamento è del tutto inutile cercare di forzalo a comportarsi normalmente; l’unica che può essergli veramente d’aiuto è acquistare presso un negozio di animali uno spray contenente sostanza sintetica analoga a quella prodotta dalle sue ghiandole facciali di modo che, spruzzandolo nel nuovo ambiente ogni 12 ore, il micio possa iniziare prima ad assuefarsi al nuovo ambiente e a sentirsi più tranquillo.

2 commenti per “COME GESTIRE UN GATTO DURANTE UN TRASLOCO

  1. Armando da Cerignola scrive:

    Istruzioni esuastive e molto utili in caso di trasloco avendo un gatto da portare,naturalmente,nel nuovo alloggio.Competenza,esperienza e sensibilità verso gli animali ed in particolare verso il gatto,un animale domestico per antonomasia il quale a bisogno di coccole ed un ambiente a sua misura.Grazie per l’articolo veramente necessario ed utile.Ciao

  2. Armando da Cerignola scrive:

    dicasi ha bisogno,con l’acca,verbo.Lapsus,chiedo scusa.

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