ASSEGNO INSOLUTO: COME RECUPERARE I SOLDI

Cosa fare quando un assegno è insoluto: conoscere tutta la procedura bancaria e le varie possibilità di recupero del denaro.

Siamo nel 2014 e non è raro di questi tempi per le aziende avere assegni insoluti.

Il cliente ci ha pagato con assegno bancario e certi della sua solvibilità lo versiamo scoprendo poco dopo che per mancanza di fondi sul conto corrente del debitore la richiesta di pagamento va “in bianco”.

Cosa fare?

La procedura per il recupero del credito parte in automatico e viene gestita principalmente dalla propria banca.
Poco dopo il versamento del titolo allo sportello viene registrato l’accredito sul conto. La nostra banca invia la richiesta di prelievo alla banca del debitore che in caso di assenza di fondi sul conto respinge la domanda. Tecnicamente l’assegno è in stanza di compensazione, un luogo virtuale dal quale passano tutte le transazioni con titoli bancari. Dopo pochi giorni viene stornato l’accredito ricevuto.
A questo punto la nostra banca contatterà quella del debitore chiedendogli di avvisare il proprio correntista dell’accaduto affinchè questo versi nuova liquidità sul conto. Indipendentemente da ciò che succeda, con ulteriore movimento verrà riaccreditata la cifra. A questo punto se la seconda richiesta di pagamento ha permesso di reperire sufficiente liquidità per estinguere il debito la partita viene chiusa, altrimenti segnalato con operazione cod. 851 viene nuovamente stornata la somma dal nostro conto assieme all’addebito di spese per insoluto. Le spese per insoluto indicativamente non sono inferiori alle 100€ e dipendono dal valore del credito.
Esauriti i tentativi bonari di riscossione l’assegno verrà spedito alla banca del debitore per tornare alla nostra con una certificazione d’insoluto, il titolo verrà dal nostro istituto di credito consegnato al proprio notaio per il controllo dei requisiti formali e per la registrazione pubblica dell’accaduto. Con tale atto dovremo chiedere al nostro avvocato di avviare la pratica giudiziale per la riscossione della somma. Partirà a questo punto una normale causa tra privati nella quale la ragione è già certa che sia dalla parte del creditore.

Bisogna specificare che la procedura sino a qui descritta viene di norma attuata per versamenti effettuati entro 8 giorni dal data dell’assegno versato su piazza ed entro 15 giorni per quelli fuori piazza. Oltre tale termine il recupero sarà più difficile e da affidare subito al proprio avvocato.

Effetti dell’insoluto per il debitore:

In caso di fallimento del secondo tentativo di riscossione il debitore verrà segnalato al C.A.I (Centrale allarme interbancaria). Con questo atto gli sarà inibito per un minimo di 6 mesi il rilascio da parte di qualsiasi istituto di credito di nuovi libretti assegni, mutui o qualsiasi prestito.

Al pagamento dell’insoluto il debitore dovrà versare all’intestatario dell’assegno il valore nominale del titolo, una maggiorazione del 10% come sanzione, gli interessi di mora e il rimborso delle spese legali.

Effetti dell’insoluto per il creditore:

Il creditore oltre a non poter incassare il valore nominale dovrà pagare le spese di insoluto applicategli dalla propria banca e dipendenti dal valore dell’assegno oltre tutti i costi legali per il recupero giudiziale dell’importo.

 

Di prassi come é meglio fare:

Qualora si abbiano dei dubbi sulla solvibilità di un proprio cliente è bene chiedere un’indagine (Benefondi) alla propria banca grazie alla quale poter sapere se il conto corrente del debitore potrà garantire il pagamento, se lo stesso di prassi sia abituato a pagare al secondo richiamo oppure se il conto sia stato estinto, sequestrato o altro.

Per evitare di portare il mancato saldo in giudizio è possibile che il creditore contatti in via informale il debitore per avere un pagamento diretto. La minaccia dell’iscrizione del firmatario dell’assegno al CAI è di solito molto forte e consente di chiudere il sospeso, anche se in un secondo momento.

La causa in giudizio è tipica delle situazioni in cui il debitore sia oltre modo esposto finanziariamente e non riesca in tempi brevi a chiudere gli impegni firmati. In questo caso la causa potrà, nel migliore dei casi, velocizzare l’incasso; nel peggiore portare al pignoramento dei beni e al recupero dopo anni della somma.

2 commenti per “ASSEGNO INSOLUTO: COME RECUPERARE I SOLDI

  1. bucur elena da anguillara sabazia scrive:

    Buone informazioni. Però ,non so , posso fare una domanda? Io sono il debitore di una cambiale, non ho potuto pagare per mancanza di aviso alla mia banca. In fine dopo un mese e mezzo ho ritrovato la azienda che aveva il mio effetto. Mi hanno chiesto spese aggiuntivi per smarrimento non hanno potuto protestare, in quanto era fuori data, pero le spese li devo pagare io?

  2. Barbara Fongoli da Foligno scrive:

    Un mio conoscente ha emesso un assegno che è stato ritirato dopo gli 8 giorni di tempo. Non vi era disponibilità in quanto gli accordi di ritiro erano diversi. La sua banca non lo ha avvertito né al momento del tentato ritiro ne al secondo tentativo. Può imputare responsabilità alla banca per non aver dato modo di coprire l’assegno in tempo?

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