CONSIGLI PRATICI PER LA VISITA A EXPO 2015 MILANO

Consigli pratici, indicazioni generali, problematiche e soluzioni per una preparazione alla visita all'EXPO 2015

Su giornali, televisioni, internet, non si fa altro che parlare dell’EXPO 2015 di Milano, il cui tema principale è il cibo. L’informazione che manca ai più invece, son i consigli pratici per la visita. Le prossime saranno indicazioni soggettive, nate dalla personale visione del luogo.

Prima di tutto è sconsigliato recarsi all’esposizione privi di biglietto. Meglio comprarlo direttamente dal sito, dai partner ufficiali o al limite in qualche agenzia turistica. C’è la possibilità di scegliere direttamente il giorno di visita o di lasciarlo “aperto”, in modo da decidere in un secondo momento. Se aperto, bisogna poi registrarsi sul sito in modo da segnalare il giorno prescelto. Se non lo fate potreste trovare delle brutte sorprese all’ingresso poichè all’esposizione accedono ogni giorno 250.000 visitatori massimi. Son disponibili anche altre tipologie di biglietti (serale, per più giorni, con riduzioni speciali), quindi potrete scegliere il più adatto per voi.

 

L’esposizione apre alle ore 10.00 fino alle 23.00. Alcuni padiglioni potrebbero però chiudere prima, quindi meglio concentrare la visita durante il giorno e la sera vivere di più gli eventi e assaggiare le cucine.

Per arrivare ad EXPO 2015 consiglio per tutti il treno (oppure la metro per i milanesi). Seppur fornito di parcheggi e di linee di autobus, con il viaggio comodo in carrozza arriverete direttamente all’ingresso ovest dell’esposizione (la stazione è collegata direttamente e dal binario all’ingresso sono due minuti a piedi massimo). La fermata di riferimento è quella di Rho Fiera.

La visuale, arrivati al sito, è grandiosa. Il viale centrale, chiamato decumano, è ampio e coperto da una struttura a vele. Ai suoi lati si affacciano i singoli padiglioni delle nazioni, delle macroaree tematiche chiamate cluster (con tema cereali, legumi, cioccolato, ecc.) che riuniscono dei mini padiglioni e varie aree di servizi (bagni, ristoranti, nursery, pronto soccorso, prati, ecc.). Tutto è estremamente ampio, pulito e ben curato. Una via ortogonale, chiamata cardo, vede affacciarsi i padiglioni italiani fino a portare al palazzo Itala e all’Albero della Vita.

 

Mappa dell'EXPO 2015

Mappa dell’EXPO 2015

 

Il viale centrale è lungo quasi 2 kilometri. Il sito quindi è grande ma non immenso o dispersivo. Non bisogna però farsi cogliere impreparati con l’idea di una visita facile. I padiglioni sono a più livelli e dovrete fare molte scale (ovviamente ci son ascensori dedicati a disabili o a particolari situazioni). Le distanze quindi si moltiplicano e consiglio un abbigliamento più sportivo o casual. Bisogna ricordarsi anche un ombrello e un k-way, se le previsioni del tempo minacciano variabilità.

Non portatevi molte bottiglie d’acqua, ne basta una da mezzo litro. In varie zone dell’EXPO, è possibile rifornirsi gratuitamente di acqua fresca sia naturale che frizzante.

Sconsiglio pure di portarsi il cibo. Si possono trovare innumerevoli punti dove sfamarsi, con la più ampia tipologia di piatti e di prezzi. Cibo e acqua non faranno altro che appesantire il vostro bagaglio e rendervi più faticosa la visita.

Ci si può affidare a varie opzioni e le confronto con un classico pranzo al ristorante da 20/25€. C’è la scelta di piatti tipici presenti nei padiglioni, offerti in forma ristorativa, di negozio o di take away, a un prezzo medio alto (ma non esorbitante). Si possono scegliere i ristoranti o i self service nelle zone servizi, a un prezzo leggermente superiore. Son presenti fast food, chioschi o addirittura McDonald’s a prezzi medio bassi. Inoltre c’è la possibilità di comprare direttamente da supermercato nella zona Future Food District, per cui a prezzi molto bassi (e simili a quelli dei supermercati fuori dall’EXPO).

Proprio quest’ultimo è il punto di riferimento che consiglio a chi non vuole spendere tanto. Il Future Food District si compone del supermercato, di punti informativi tecnologici e di vari chioschi della Coop, partner dell’esposizione. Il supermercato è da visitare per vedere come sarà organizzato il punto vendita del futuro, con schermi per la visualizzazione di tutte le informazioni dei singoli prodotti, nonchè appunto per l’acquisto diretto. Altrimenti ci si può affidare ai chioschi che vendono pizze, panini, hot-dog, gelati, ecc.

Decumano

Decumano

 

Un particolare a cui prestare molta attenzione è il tempo. Un giorno non basta per visitare tutto l’EXPO, ce ne vogliono due come minimo. Molti visitatori però son presenti solo per una giornata, per cui bisogna decidere a priori un itinerario.

Prima di tutto, decidete quali padiglioni non volete assolutamente tralasciare. Ce ne sono alcuni con gente costantemente in coda per entrare, per cui tenete conto di perdere un bel po’ di tempo. Se non avete delle preferenze, meglio che saltiate direttamente e visitiate i più accessibili. Una coda l’ho notata, per citarne solo alcuni, al palazzo Italia, al padiglione della Germania, del Giappone, del Qatar, del Brasile.

La visita del singolo padiglione si articola su più percorsi. C’è chi mette in mostra i prodotti nazionali (non solo il cibo), c’è chi fa agire il visitatore mediante pannelli interattivi, c’è chi immerge la persona in video informativi o emozionali, c’è chi usa un mix di tutte le precedenti.

Di tecnologia o innovazione non ne ho osservata molta. La maggior parte si concentra sulle colture idroponiche (coltivazione fuori suolo), sia mediante esposizione di progetti, sia tramite le pareti verdi esterne dei singoli padiglioni. Lo scopo è ottenere delle buone coltivazioni dove il terreno non lo permette (per esempio creando orti urbani), o dove le risorse son limitate (grazie al nutrimento della pianta mirato senza sprechi).

Per preferenza soggettiva, consiglio di visitare i padiglioni del Belgio, dell’Iran, del Regno Unito e dell’Oman. Sconsiglio invece quello della Romania o della Thailandia. I cluster possono essere un po’ noiosi perchè ripetitivi, però una visita a quello dei cereali è d’obbligo (almeno per conoscere la differenza tra le piante e le diverse farine).

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