UNA GIORNATA A MILANELLO
Nella mia breve vita sportiva ho avuto la fortuna di poter vivere da dentro l’esperienza dello sport professionistico giovanile.
Erano gli anni 90 e Milanello viveva il suo massimo splendore, il Milan vinceva tutto in Italia ed in Europa e la società aveva investito anche a livello giovanile.
Mi sono trovato quindi calato nella realtà professionistica già a 15 anni, come studente calciatore.
Ho vissuto 3 anni splendidi ma anche molto faticosi, sia dal punto di vista mentale che fisico.
Milanello oltre ad avere 5 campi per allenamento, un campo sintetico ed un campo ristretto al chiuso, ha circa 40 posti letti in una foresteria dove vivono tutti i giovani calciatori fuori sede (come il sottoscritto), ovvero coloro che hanno la famiglia lontana e quindi vivono all’interno del centro sportivo tutto l’anno.
Il centro quindi ha tutto quello che serve per vivere una vita normale, ovvero 2 ristoranti, un bar, una sala video attrezzata, una sala tv, una sala biliardo ed una piccola sala giochi.
Oltre a questo ovviamente una lavanderia e diverse sale studio.
La vita dell’aspirante calciatore si divide tra scuola e campo e poco altro tempo rimane, per cui era difficile uscire all’esterno del centro se non per andare ad allenarsi o fare le partite.
Questo è un primo grosso sacrificio che ti butta in una realtà diversa, dove gli scambi sociali sono minimi e le giornate sembrano molto simili tra di loro.
Ovviamente non viene fatto mancare niente, ma anche a livello psicologico ed emotivo la distanza della famiglia e degli amici sono duri da affrontare.
La giornata tipica inizia alle 7 con una colazione da sportivo abbondante, tempo di prendere una piccola merenda al sacco e alle 7,30 parte il bus che porta tutti a scuola.
A scuola è obbligatorio andare perché lo studio è considerato fondamentale per la crescita intellettiva.
Alle 14 finite le lezioni, per i più grandi c’è un rientro a milanello per il pranzo e allenamento in loco; per i più giovani (me compreso) viene un pulman che ci carica e ci porta direttamente a Milano ai campi di allenamento.
La scuola è a Varese che dista un’ora da Milano, quindi si ha tempo di un pranzo al sacco ed alle 15 siamo in campo per allenarci (in genere 4 volte a settimana).
Alle 18 riparte il pulman e ci riporta a Milanello per le 19; 19,30 si va a cena.
Dopo cena la serata può essere varia: alcuni fanno ripetizioni di studio con professori privati, altri guardano la tv ed altri giocano.
Ma la stanchezza della giornata presto ci porta a letto perchè la mattina successiva alle 6.45 suona la sveglia.
Nei giorni in cui non ci si allena si può studiare di più e magari occuparsi della lavanderia o un pò di riposo.
La domenica si gioca e spesso nei campionati nazionali si parte il giorno prima per le grandi distanze.
A me capitava di tornare dalla mia famiglia 4 volte in un anno ed un mese d’estate, tempi stretti in cui si cercava di recuperare energie e dedicarsi a parenti ed amici.
Insomma, una vita difficile, che può portare ad un notevole successo, ma ci vuole tanta tanta fortuna…cosa che a me non è capitata..