SIGNIFICATO DI TROLL:COSA VUOL DIRE TROLL
Nelle leggende mitologiche scandinave, il troll, è un abitante umanoide demoniaco di boschi, montagne e luoghi solitari. Creatura fantastica, in generale malvagia e con carattere antropomorfo. Costituiti di pietra e impregnati dell’essenza della terra. Per loro natura preferiscono la solitudine e si radunano in piccoli nuclei, talmente stupidi che arrivano a considerare loro nemici i loro stessi simili. Vivono solo per divertirsi ma il loro divertimento è a discapito degli altri. Rubano, sono individualisti e non conoscono il significato di società. Gli esemplari di troll femmine sono estremamente rare.
Il termine troll e il suo significato attuale
Il termine troll oggi è considerato un neologismo virtuale e mantiene alcune delle caratteristiche di comportamento attribuito ai troll delle legende norvegesi. In sostanza un troll è considerato un qualcuno che ha come obiettivo il far perdere la pazienza al prossimo, arrogante e superficiale, interagisce nelle comunità virtuali tramite messaggi provocatori, senza senso, fuori tema, fomentando gli animi e alimentando una rissa virtuale, creando così molta confusione e minacciando la fiducia instaurata nella comunità. Il loro scopo è puro divertimento, a volte è solo bisogno di attenzione.
Ultimamente il termine troll in inglese è utilizzato anche in campo giornalistico dove viene usato per definire una persona con comportamento intimidatorio, simile al bullismo o al mobbing.
Come si diventa troll e perchè
Sono stati effettuati vari studi per capire cosa spinge queste persone a comportarsi in questo modo. Sebbene secondo i ricercatori canadesi, chi si diverte in questo modo risulta una persona cinica e priva di scrupoli, narcisista e incline alla psicopatia, questi comportamenti sono ancora oggetto di dibattito.
Alcune persone non si rendono neanche conto di essere un troll in quanto adottare un simile atteggiamento è talvolta un qualcosa di naturale e dovuto a diverse motivazioni.
Proviamo a spiegarle.
La ricerca di attenzione: chi necessita di attirare l’attenzione cercherà di dominare le discussioni stimolando sentimenti di ostilità ottenendo il risultato desiderato.
Il puro divertimento: un troll gode quando riesce a far perdere tempo alle persone, ancora di più quando riesce a far arrabbiare qualcuno seriamente per qualche parola volutamente provocatoria.
Condizione di disagio: un troll può avere problemi relazionali nella realtà e può trovare giovamento nel riuscire ad ottenere il controllo di una comunità.
Marketing: chi si occupa di marketing potrebbe adottare questi comportamenti al fine di attirare utenti o anche solo per far parlare di se.
Fuorviare: cercando di aumentare la propria autostima, un troll potrebbe distogliere l’attenzione su opinioni comuni convincendo tutti che l’unico ad aver ragione sia lui.
Ripicca: un troll potrebbe attaccare un singolo utente o un gruppo anche solo per ripicca o non condivisione di idee.
Rapporto segnale/rumore: un troll è capace di far perdere utilità e interesse sull’argomento discusso intervenendo con temi diversi e non pertinenti.
Test di robustezza: il troll violerà le regole o i termini d’uso per farsi un idea delle contromisure che verranno adottare dagli amministratori.
Ricerca: un troll potrebbe anche essere tale al solo scopo di effettuare una ricerca sociologica e quindi studiare i vari fenomeni.
Secondo una ricerca effettuata su un gruppi di giovani con età media di 29 anni, ha dimostrato che il 5% ama intrattenersi dando fastidio al prossimo.
Professione troll
Ma come riconoscere un troll? Sebbene questi atteggiamenti di disturbo sono riscontrabili anche nelle normali relazioni interpersonali, sarà più semplice individuare un troll nelle comunità virtuali grazie alla sensazione di anonimato offerta da internet.
Classificheremo una persona come troll quando assumerà questi comportamenti:
- Invio di messaggi volgari, offensivi, aggressivi, alteranti.
- Invio di messaggi senza senso come ad esempio testi casuali, emoticon senza commenti.
- Invio di messaggi fuori tema
- Invio di messaggi intenzionalmente sgarbati, volgari, offensivi, aggressivi o irritanti.
- Invio di messaggi disinformativi e anche critiche insensate.
- Insistenza e petulanza in una discussione in cui si è presentato un errore o un opinione difficile da dimostrare.
- Invio di contenuti di disturbo furbamente mimetizzati e all’apparenza innocui.
- Crea disturbo agli utenti sbagliandone volutamente i nomi.
- Spinge gli altri utenti nel prendere le sue difese, vittimizzandosi pur sapendo di essere nel torto.
- Porta avanti tesi opposte a quelle discusse nella comunità.
Possiamo infine affermare che il profilo di un troll è quello di una persona sadica, che gode nel procurare il male altrui. La soluzione più efficace, come si solito si fa con i bambini dispettosi e capricciosi, è quella di ignorarli, non alimentarli, in questo modo li facciamo sentire inutili e sconfitti in quanto se non riescono a disturbare gli animi altrui saranno loro gli unici ad innervosirsi.