SIGNIFICATO DI DEPRESSIONE POST PARTUM
Ben più preoccupante del Baby Blues (di cui abbiamo parlato prima) è la Depressione Post Partum, che si distingue dal primo per durata ed entità. Essa compare entro sei mesi dal parto con un picco massimo tra le 8 e le 12 settimane successive. L’incidenza è bassa, solo il 10/20% delle neomamme soffre di questo disturbo che se non curato tempestivamente più durare anche anni.
La Depressione Post Partum si caratterizza con un forte stato di ansia da parte della mamma, ansia che si manifesta anche a livello somatico sotto forma di dolore al petto, mal di testa, perdita di sonno e di appetito. Con la depressione ci si tende ad isolare (anche con il proprio partner e parenti stretti) perchè si crede che nessuno possa capire lo stato d’animo che si sta vivendo visto che la nascita di un bambino deve essere fonte di gioia e non di tristezza o stress.
Ma qual’è il campanello di allarme?
Quando si deve intervenire? Bisogna intervenire quando viene compromessa la funzionalità fisica, psichica e sociale della neomamma. Importanti sono i familiari che devono offrire supporto e sostegno evitando di essere invadenti ma cercando di comprendere lo stato d’animo della madre. Qualora una coppia sia lontana da parenti il partner e gli amici stretti rivestono un ruolo fondamentale. Spesso sono proprio loro che devono rendersi conto dell’aggravarsi della situazione perchè la mamma depressa non riesce ad ammettere il disturbo, a volte per vergogna. Di depressione post partum è facile uscirne; ora in quasi ogni consultorio è presente un punto di ascolto per le mamme che hanno questi particolari problemi; infatti molte volte parlare del proprio disagio e problema può risolvere le cose senza bisogno di farmaci.
Quando subentrano sintomi quali agitazione, allucinazioni, tendenze suicide od omicide nei confronti del bambino si sconfina nella psicosi post partum. Fortunatamente solo una mamma su mille soffre di questa patologia; spesso sono mamme che in passato hanno già avuto problemi di depressione ed esaurimento. In questo caso l’intervento del medico deve essere tassativo e tempestivo e spesso si rende necessario il ricovero in ospedale.