RICONOSCERE I SINTOMI DELL’INFARTO E COME AGIRE
Si registrano circa 1.1 milioni nei soli Stati Uniti, 200 mila in Italia, casi di persone che ogni anno vengono colpite da attacchi di cuore, circa la metà di queste persone muoiono. La malattia coronarica, che spesso si traduce in infarto, uccide più gli uomini che le donne.
Cos’è l’infarto?
Infarto è il termine tecnico usato per indicare la necrosi di un tessuto in conseguenza ad una brusca interruzione del flusso sanguigno arterioso dovuto a occlusione o rottura dell’arteria. La necrosi è di fatto la morte del tessuto cellulare dell’organo interessato dall’infarto o di una parte di esso. Si parla di infarto cardiaco o miocardico, splenico, polmonare ecc. a seconda dell’arteria interessata. Quello che si verifica più di frequente è l’infarto del miocardio.
Un attacco di cuore rappresenta la fine di un processo che si evolve in genere per diverse ore. Col passare dei minuti il tessuto cardiaco viene privato del sangue, si deteriora e muore.
Se il flusso di sangue può essere ripristinato nel tempo, i danni al cuore possono essere impediti o comunque limitati. In realtà è proprio il riconoscimento e la consapevolezza del problema a innescare il meccanismo che porterà alla salvezza della persona colpita.
Come si riconosce un infarto cardiaco?
Nell’85% dei casi il più comune sintomo di infarto è rappresentato da un dolore o un fastidio al petto che può essere: più o meno improvviso, intenso, oppressivo e prolungato localizzato al centro del torace e/o nella regione sopra ombelicale che spesso si irradia al braccio sinistro, meno
Nella maggior parte dei casi l’infarto cardiaco presenta i seguenti sintomi:frequentemente a collo e mandibola, spesso accompagnato da irrequietezza, angoscia, sudorazione, astenia, nausea, più raramente vomito e dispnea.
La fitta potrebbe durare per pochi minuti, poi scomparire per ripresentarsi.
- pressione, dolore o fitte al centro del petto che durano più di pochi minuti
- il dolore si estende oltre il petto alla spalla, braccio, schiena, e anche ai denti e alla mandibola
- aumento di episodi di dolore toracico
- dolore prolungato nella parte superiore dell’addome
- mancanza di fiato
- sudorazione
- incombente sensazione di affaticamento
- svenimento
- nausea e vomito
- dolore addominale o bruciore di stomaco.
- cute umida.
- stordimento o capogiri
Maggiori sintomi si presentano tra quelli elencati e maggiore è la possibilità che si manifesti un infarto. Ci sono tuttavia persone che non accusano alcun sintomo.
Un intervento tempestivo può salvare la nostra vita e quella di altre persone.
Cosa fare in caso di presenza di sintomi
Il fattore tempo è l’elemento più importante in questa situazione, se pensiamo di trovarci davanti ad un soggetto colpito da infarto la prima cosa da fare è quella di chiamare un ambulanza al fine di recarsi nel più breve tempo possibile al pronto soccorso.
Gli operatori del 118 possono dare celeri istruzioni per limitare i danni in attesa del primo soccorso.
Se il medico ci ha precedentemente prescritto una pillola di nitroglicerina è opportuno prenderla, in alternativa possiamo assumere un’aspirina avendo l’accortezza di masticarla prima di ingoiarla in modo che ne venga accelerata l’assimilazione. L’aspirina inibisce la formazione di coaguli rendendo il sangue più fluido. Ovviamente assumiamo l’aspirina solo se siamo certi che non interferisca con altri farmaci di cui facciamo uso.
E’ opportuno mantenere la calma cercando di respirare in maniera profonda e costante, magari sdraiandosi sulla schiena e in modo da poter sollevare le gambe rispetto alla testa, poggiandole su una superficie comoda.
Cause dell’infarto
Diversi i fattori di rischio, alcuni modificabili.
- Fumo: il fumo, anche quello passivo, danneggiano le pareti interne delle arterie determinando la formazione di sostanze che possono ostacolare il flusso del sangue.
- Alta pressione sanguigna: con il passare degli anni, l’alta pressione sanguigna può danneggiare le arterie che trasportano sangue al cuore. L’ipertensione, oltre a essere un fattore ereditario, è spesso causata dalle cattive abitudini come l’obesità ed una dieta ricca di sale.
- Colesterolo: il colesterolo contribuisce il formarsi di occlusioni che vanno ad interessare tutte le arterie del corpo.
- Attività fisica: in mancanza di valida attività motoria, il valore del colesterolo così come dei trigliceridi, tende ad aumentare. Praticare una corretta attività fisica contribuisci in oltre a diminuire la pressione arteriosa.
- Obesità: sinonimo di alta percentuale di grasso corporeo e ciò aumenta il rischio di problemi vascolari.
- Diabete: può essere un fattore ereditario ma appare più spesso nella mezza età e tra persone in sovrappeso. Il diabete aumenta notevolmente il rischio di un attacco al cuore.
- Stress: ognuno di noi reagisce a suo modo in situazioni di forte stress c’è chi mangia di più o tende a fumare di più e chi si innervosisce a tal punto da aumentare la propria pressione sanguigna.
- Alcool: se consumato in maniera scorretta aumenta la pressione sanguigna e i valori dei trigliceridi.
Prevenzione
Oltre all’eventuale terapia farmacologica, si può agire seguendo un adeguata prevenzione partendo dal cambiamento di tutte quelle abitudini sbagliate che spesso sono causa di infarto e di altre malattie.
Modificare il proprio stile di vita rendendolo più sano è un qualcosa di molto importante da considerare.
Sostanzialmente ci preoccuperemo di:
- smettere di fumare
- mantenere il peso ideale
- alimentarsi con cibi poveri di grassi animali
- praticare un esercizio fisico regolare e senza eccessi
- mantenere a livelli normali la pressione arteriosa, il colesterolo e la glicemia