REGIME DEI MINIMI: LE SOGLIE DI FATTURATO
Il regime dei minimi è un regime fiscale agevolato che prevede l’esenzione del contribuente dall’obbligo di comunicare l’Iva annuale, l’elenco fornitori e clienti e le scritture contabili. Nel regime dei minimi, inoltre,tutte le aliquote della tassazione vengono sostituite con l’Irpef del 20%; se si rientra in questo regime non si devono compilare gli studi di settore e non si è tenuti ad inviare il rendiconto sullo spesometro.
Durante i primi tre anni di attività, con il regime dei minimi, l’imposta sostitutiva sarà del 10% anzichè del 15% edi contributi INPS obbligatori vengono sottratti dal reddito d’impresa o di lavoro da libero professionista come detrazione di imposta. Solo al netto di questa operazione si applica l’imposta sostitutiva e la quota residua potrà essere dedotta dal reddito complessivo Irpef, sommato ad ulteriori redditi (ad esempio affitti entranti), se ce ne fossero.
Il regime dei minimi, e con lui le sue regole, verrà parificato al regime forfettario dal 2016, con aliquota al 15% e limite di ricavo di circa 30.000 in più rispetto allo scorso anno per i professionisti. Anche i dipendenti e i pensionati possono usufruire del regime dei minimi, purchè abbiano reddito uguale o inferiore a 30.000 euro. Le start-up possono godere dei vantaggi del regime dei minimi per 5 anni, con aliquota al 5%.
Nel caso si esercitassero più attività, si considera quella che dà reddito più alto (senza gli adeguamenti introdotti dai vari studi di settore)per verificare i requisiti.
Oltre a limti di reddito, ci sono anche dei settori completamente interdetti da questo regime, quali agricoltura, editoria, telefonia pubblica, rivendita documenti di trasporto pubblico, agenzie di viaggio, vendite a domicilio, vendita di beni usati, vendita di oggetti d’arte. Per questo settore, infatti, sia applicano già regolamenti contabili e fiscali ad hoc.
Altri fattori di esclusione dal regime dei minimi sono:
- esportazione di bene
- assunzione di dipendenti o collaboratori a progetto
- spese sopra i 15.000 euro negli ultimi 3 anni per beni strumentali.
- spese superiori ai 5 mila euro lordi di lavoro accessorio (per consulenze o supporto occasionale da parte di terzi)