LA LEGGE DI STABILITÀ DEL 2016 PROROGA OPZIONE DONNA

L'Opzione Donna nonostante le sue condizioni e clausole rimane uno dei grandi provvedimenti della Finanziaria 2016 per quanto concerne la previdenza

opzione-donna-pensione-a-57-anniL‘Opzione donna è una disposizione normativa che prevede la possibilità per le donne, con determinati requisiti, di andare in pensione prima del tempo. Tale possibilità, è rivolta sia a donne lavoratrici del settore privato che del settore pubblico, a patto che siano rispettati alcuni requisiti di accesso e alcune condizioni.

Dal 1° gennaio 2016, come previsto dalla Legge Fornero, l’età anagrafica utile alla pensione di vecchiaia si è innalzata ulteriormente così come il numero di contributi necessario per la pensione di anzianità.

Si passa infatti dai

  • 63 anni e 9 mesi per  le lavoratrici dipendenti settore privato e 64 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome

ai

  • 66 anni e 7 mesi con minimo 20 anni di contributi per le prime, mentre  per le lavoratrici autonome 66 anni e 1 mese nel 2016 e 2017, e 66 anni e 7 mesi nel 2018.

Con l’estensione dell’Opzione Donna per tutto  il 2016, così come per il 2015, le donne che hanno 57 anni di età e 35 di contributi possono scegliere di andare in pensione con il sistema contributivo rinunciando a quasi il 30% della pensione che avrebbero percepito al raggiungimento del tetto pensionistico.

I requisiti si devono raggiungere entro il 31 dicembre 2016, ma la pensione verrà concessa con il sistema delle finestre mobili in base al mese di raggiungimento dei requisiti e tenendo conto dell’aumento relativo alla speranza di vita. Infatti l’erogazione del primo assegno pensionistico mensile avviene dopo 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti e dopo un periodo di 18 mesi per le lavoratrici autonome.

E’ bene valutare quindi attentamente la scelta dell’opzione perchè se è vero che ci sono delle agevolazioni, come il poter ridurre il tempo di pensionamento che è stato decisamente prolungato, è anche vero che la riduzione della pensione del 30%, in alcuni casi,  riduce l’assegno tale a rendendolo solo un piccolo sussidio con cui potrebbe essere davvero difficile sopravvivere.

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