L’ECONOMIA COLLABORATIVA: IL PET SHARING
Negli ultimi anni il servizio di condivisione dell’automobile, attraverso prenotazione, si è diffuso in molte grandi città rendendosi utile all’interno delle politiche di mobilità sostenibile, riducendo il numero di macchine parcheggiate su strada, garantendo sempre auto più moderne e tecnologicamente più sicure di cui si possono godere, in termini di consumi e di emissioni, i più recenti progressi tecnologici.
Tale servizio prende il nome di car sharing ed oltre ad avere come scopo quello di far passare l’auto dall’ambito dei beni di consumo a quello dei servizi, esso si pone alla base dei progetti di van sharing, riservati al trasporto e alla circolazione delle merci in ambito urbano.
Fa parte degli strumenti di mobilità sostenibile il servizio di bike sharing che permette ai cittadini di utilizzare le biciclette condivise per i viaggi di prossimità dove il tram, l’autobus e le metropolitane non arrivano o non possono arrivare.
L’economia collaborativa non si esaurisce nell’ambito dei trasporti, abbraccia anche il design, il settore delle energie, dell’alimentazione, dell’informatica, dell’housing sociale e la sfera degli animali domestici.
Il pet sharing permette a tutti i possessori di animali domestici di usufruire di abitazioni private disponibili ad ospitare per un breve periodo l’animale domestico in caso il proprietario non potesse seguirlo per problemi lavorativi, per appuntamenti o durante le vacanze.
L’idea nasce dall’esigenza di una ragazza americana, Jennifer Schwartz, comparata alla difficoltà di trovare un posto in cui lasciare il suo cane durante i suoi numerosi spostamenti verso l’Italia.
Attraverso tale community, a cui bisogna registrarsi, si ricerca la persona a cui affidare il proprio animale in modo sicuro e poco dispendioso.
L’adesione ha un costo di 30 euro l’anno e da diritto a sconti presso negozi e veterinari e ad una copertura assicurativa a prezzo ridotto.
Il padrone deve garantire il cibo sufficiente per la durata della permanenza del proprio animale nella “nuova” casa e portare tutti gli accessori necessari alla salvaguardia della quotidianità del proprio amico a quattro zampe: il suo guinzaglio, medicine, la cuccia ecc… .
Se l’animale domestico avesse bisogno di cure specialistiche all’interno della community è possibile trovare anche veterinari disponibili a prendersene cura!
Tale servizio permette di limitare l’abbandono degli animali domestici: in Italia ogni anno, tra cani e felini, vengono abbandonati più di 350mila animali. Il fenomeno ha risvolti economici di rilievo che riguardano l’accalappiamento e la custodia degli animali senza più padrone (in Lombardia si spendono più di 3 milioni di euro l’anno)!
Petsharing si distingue infine per i suoi numerosi eventi, per le attività benefiche e le campagne di sensibilizzazione: fra queste possiamo ricordare quella intitolata “In caso di bisogno”, con il patrocinio di Enpa (sezione di Firenze), nata per raccogliere fondi per l’acquisto di un’ambulanza veterinaria.