PERCHÉ IL DODO SI È ESTINTO?
Questo simpatico pennuto, endemico delle isole Mauritius, fu descritto per la prima volta all’inizio del XVII secolo. A causa della sua stazza, (dalle ricostruzioni fatte del suo scheletro sia dedotto che arrivasse a pesare fino a 25 kg) non poteva volare, ma trascorreva le sue giornate scorrazzando libero e nutrendosi di frutti e delle delizie dell’isola.
Deponeva le sue uova nel terreno, un solo uovo per cova, e proprio questa fu una delle ragioni dell’ estinzione della sua specie. Con l’arrivo sull’isola dei primi coloni portoghesi, agli albori del XVII secolo, la caccia a questi animali e l’introduzione di nuove specie quali topi, maiali e colombe ebbero come conseguenza lo stravolgimento dell’habitat che aveva fino all’ora ospitato i Dodo e portó quindi alla rapida scomparsa dell’animale. Ai portoghesi seguirono gli olandesi e in meno di 100 anni dal loro arrivo sull’isola l’ultimo esemplare Dodo si estinse.
Alcuni modi di dire paragonano il dodo ad un animale incapace di adattarsi al cambiamento, ma forse, per una volta, viene da chiedersi se piuttosto l’uomo non sia, per paura o per presunzione, un animale incapace di accettare la diversità degli altri e di rispettarla perché è preziosa.