COS’È L’OBSOLESCENZA PROGRAMMATA?

Tecnologia e stratagemmi

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In economia industriale per obsolescenza programmata è intesa la politica volta a definire il ciclo vitale (la durata) di un prodotto in modo da renderne la vita utile limitata a un periodo prefissato. Il prodotto diventa così inservibile dopo un certo tempo, oppure semplicemente “fuori moda”, in modo da giustificare l’entrata nel mercato di un modello nuovo.

Lo scopo dunque è quello di non trovarsi alla saturazione di un mercato, costringendo le aziende alla riduzione della loro produzione, ma, al contrario, di fare in modo che la domanda dei prodotti si rinnovi periodicamente in modo da creare un flusso continuo della richiesta di un bene.

Per questo motivo spesso riparare un vecchio apparecchio può risultare maggiormente dispendioso rispetto ad acquistarne uno nuovo! Provate a mettere a nuovo la pompa della lavatrice ad esempio…

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L’origine storica di questo fenomeno la possiamo ricondurre al 1924, con il Cartello Phoebus. Infatti, la lobby dei principali produttori occidentali di lampadine ad incandescenza decise una standardizzazione per le fasi di produzione, in modo tale da garantire una vita utile pari a circa 1000 ore. In questo modo, la durata di ogni singola lampadina venne “programmata”.

Stessa cosa avvenne per il nylon (fibra inventata dai ricercatori dell’azienda chimica DuPont). Con questa fibra si producevano calze che si smagliavano molto difficilmente. Gli stessi ingegneri che avevano inventato questa fibra furono costretti ad indebolire la fibra creata.

In tempi più recenti la Apple è stata costretta all’accordo in una causa, svolta come “class action” in USA, perché la batteria del suo iPad era programmata per durare 18 mesi poi si guastava e non era sostituibile.

Potrei continuare ancora molto a lungo ma credo che ormai il senso sia stato dato.

Oggi, inoltre, si tende a considerare come obsolescenza programmata anche la continua innovazione in termini di sviluppo hardware e software. A causa di questi continui progressi molti di noi vengono, in qualche modo, obbligati a rinnovare periodicamente i dispositivi, causa degrado di performance e mancanza di alcune nuove funzionalità, che i produttori tendono a farci sentire come necessarie.

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L’obsolescenza programmata, infine, ha ricadute anche in termini ambientali e sulla società, più in generale. Ovviamente questo continuo ricambio di apparecchi aumenta in modo considerevole la mole di rifiuti, alcuni dei quali anche “pericolosi”, che bisogna riconvertire o smaltire.

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