MODELLISMO STATICO

Introduzione e tecniche di assemblaggio e pittura

Perchè tecniche di pittura e non di colorazione? Perchè la pittura, intesa proprio nel senso “artistico” distingue un modellino da un giocattolo.

Lo scopo di questi articoli è di avvicinare chiunque ne abbia voglia al meraviglioso mondo del modellismo, i cui limiti sono fissati unicamente dalla nostra perizia e fantasia.

Inizieremo con cenni di carattere generale, le cosi dette “basi” per addentrarci in seguito tra le varie tecniche ed i moltissimi trucchetti ed espedienti.

Chi vi scrive proviene dal mondo dei figurini da collezione, in particolare del periodo medievale – rinascimentale, ai quali deve innumerevoli soddisfazioni sia in Italia sia all’Estero.

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Introduzione

 “Modellismo”, sostanzialmente l’arte di ricreare in piccolo la realtà che ci circonda, è un termine estremamente ampio che comprende i più disparati argomenti e materiali.

Possiamo innanzitutto individuare due branche fondamentali, e cioè il modellismo dinamico e il modellismo statico.

Il dinamico comprende la riproduzione di mezzi in grado di muoversi o volare, come aerei, elicotteri, navi, treni, ecc. e, pertanto, prevede l’utilizzo di un motore e meccanismi vari.

Lo statico, comprende sia mezzi di ogni genere, civili e militari, e la figura umana, quella che comunemente chiamiamo soldatino.

E’ intuibile che il modellismo statico, svincolato dai parametri di robustezza e dai compromessi dimensionali e strutturali consente un livello di fedeltà innegabilmente superiore a quello del dinamico.

Prima di entrare nell’argomento specifico, la pittura, è indispensabile chiarire un concetto fondamentale, cioè la scala, vale a dire il rapporto dimensionale tra il soggetto reale e la riproduzione che intendiamo realizzare.

Detto rapporto, espresso in valore numerico, indica di quante volte la dimensione del nostro modellino viene ridotta.

Ad esempio, se vogliamo riprodurre il modellino di un aereo in scala  1:72, il nostro aereo sarà 72 volte più piccolo di quello reale; praticamente, se l’aereo reale ha una apertura alare di 10 metri, il modellino ne avrà una di 13,88 centimetri (10/72 = 0,1388).

Ecco alcune delle scale maggiormente diffuse:

1:9       scala molto grande, di solito riservata alle autovetture

1:18     anche questa usata per le autovetture

1:24     aerei ed autovetture

1:35     mezzi militari quali carri armati, camion, ecc.

1:43     la più diffusa scala per autovetture

1:48     aerei

1:72     la più diffusa scala per aerei

1:144   aerei, navi e modellismo ferroviario.

 

Per quanto riguarda i figurini la scala viene espressa diversamente ed indica l’altezza del figurino dai piedi alla linea degli occhi.

Ecco alcune delle scale più popolari per i figurini:

25 mm. di solito usata per i figurini da Wargame

54 mm. la più usata

70 mm.

90 mm.

120 mm.

Va da se che minore è la riduzione in scala, maggiore sarà il livello di fedeltà ed il dettaglio dei particolari da riprodurre.

Il mondo del Modellismo è aperto a tutti, non comportando, almeno inizialmente, l’esborso di grandi somme e non richiedendo particolari doti “artistiche” se non pazienza, un po di tempo libero e soprattutto amore e passione.

Entriamo ora nel mondo dei figurini.

Per iniziare, dovremo dotarci di un minimo di attrezzatura, tutta facilmente reperibile nei negozi di modellismo, ferramente o Internet:

  • -          una decina di colori acrilici vinilici
  • -          un primer (o vernice di fondo)
  • -          una tavolozza in plastica bianca dl tipo usato dalle manicure per la nail art
  • -          uno stucco da modellismo
  • -          tre o quattro buoni pennelli ad asta corta, di cui uno molto piccolo ed appuntito, e gli altri di misure crescenti
  • -          un cutter di precisione con lama triangolare
  • -          una forbicina (del tipo usato per la manicure)
  • -          collante epossidico
  • -          acetone per unghie
  • -          acqua ragia
  • -          carta abrasiva impermebile nelle gradazioni 600, 400, 320 e 240 (o simili)
  • -          bicchierini di plastica
  • -          un bicchierino di vetro
  • -          stuzzicadenti
  • -          cotton fioc
  • -          un blocco di carta bianca
  • -          qualche straccetto

e, ovviamente, il nostro soldatino che richiederà un minimo di preparazione ed assemblaggio, prima di passare alla pittura.

I soldatini in commercio possono essere realizzati in lega metallica, in plastica o in resina; quelli in lega metallica e in resina, se ben realizzati, presentano di solito un dettaglio accurato e forme realistiche, superiori a quelli in plastica.

Esistono moltissimi produttori di soldatini, sia in Italia, sia all’Estero.

Vi consiglio, quale primo approccio, di acquistarne uno con pochi pezzi ma di alta qualità, onde facilitare il procedimento di pittura, e, per andare sul sicuro, sceglierlo tra la gamma dell’italiana Pegaso Models o della spagnola Andrea Miniatures.

 

Preparazione

Normalmente troviamo nella confezione un minimo di quattro/cinque pezzi da pulire ed assemblare, quali testa, tronco, braccia e gambe oltre agli accessori ed alle eventuali armi.

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 Sia i pezzi in lega metallica, sia  quelli in resina presentano dei segni dovuti alle tecniche di fusione o di colatura che vanno rigorosamente eliminati prima di procedere alla pittura.

Se avete difficoltà nell’individuarle, provate a dare una mano di colore grigio chiaro opaco: tutte le linee di fusione saranno evidenziate.

Per eliminarle passeremo delicatamente la lama del cutter lungo la linea di fusione, mai in senso contrario, in più passaggi delicatissimi; poi con la carta abrasiva 400 o 600 rifiniremo il tutto.

Verseremo la stessa quantità dai due tubetti di collante epossidico che andremo a mescolare rapidamente con uno stuzzicadenti. (Attenzione a non scambiare i tappi dei tubetti!)

Se avete combinato qualche guaio, o se le superifici presentano avvallamenti o fori, si potrà rimediare con l’applicazione di piccole quantità di stucco sintetico il quale, dopo essiccato, potrà essere carteggiato.

A questo punto proviamo l’assemblaggio a secco delle varie parti per verificare la corrispondenza delle giunzioni che, se necessario, potranno essere “aggiustate” con lama e/o carta abrasiva, In questa fase dovrete anche decidere quali e quanti pezzi assemblare prima della pittura in modo da non creare ostacoli o punti irraggiungibili con il pennello.

Sarà buona norma inoltre prevedere un supporto che ci consentirà di maneggiare il soldatino senza toccare la pittura.

 

Assemblaggio

 Verseremo la stessa quantità dai due tubetti di collante epossidico che andremo a mescolare rapidamente con uno stuzzicadenti. (Attenzione a non scambiare i tappi dei tubetti!)

Sempre con uno stuzzicadenti apporremo poco collante su entrambi le superfici da congiungere; queste dovranno essere tenute in posizione per il tempo necessario all’indurimento (tra i 5 e i 6 minuti); attenzione però nel maneggiare i pezzi, poichè l’incollaggio definitivo avviene dopo alcune ore.

Perchè non usare un collante a presa rapida, tipo Cianoacrilato? Perchè questi collanti effettuano incollaggi rigidi sensibili agli urti ed ai raggi UV, quindi non garantiscono nel tempo una buona tenuta.

Bene. Ci siamo? Siamo pronti a prendere in mano i pennelli?

Arrivederci al prossimo articolo.

 

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