L’ELETTROSTIMOLAZIONE MUSCOLARE NELLO SPORT E FITNESS
L’elettrostimolazione muscolare rappresenta ancora per la maggior parte degli Italiani qualcosa di inusuale e viene ancora guardata con diffidenza se non paura. anche se registriamo alla sempre maggior diffusione. Nata come pratica solo in ambito riabilitativo, si è affermata rapidamente tra gli sportivi professionisti e da ultimi tra gli sportivi anche amatoriali e nel mondo del fitness che ne hanno decantato proprietà addirittura divinatorie. Tale atteggiamento, unito ad una massiccia attività promozionale di prodotti spesso di scarso valore da parte di venditori aggressivi, ha portato all contrario ad una campagna ingiustificata denigratoria dell’elettrostimolazione condotta da parte di fisiologici e preparatori atletici e da parte di taluni della stampa specializzata. Cercherò ora di fare chiarezza tra fautori e deinigratori presentando vantaggi e svantaggi in modo analitico, lasciando a voi la conclusione.
Vantaggi:
- Nell’allenamento in palestra si utilizza la forza di gravità cioè in altri termini i pesi come stimolo allenante avendo come contro indicazione di usurare sia le strutture portanti e di sostegno dell’apparato locomotorio, quali ossa e cartilagini, sia in alcuni le strutture di stabilizzazione,quali capsule menischi e legamenti ingenerando cosi danni sia acuti che cronici Tra i danni acuti citiamo le ernie discali, mentre tra i danni cronici la più comune è l’artrosi che colpisce la colonna vertebrale. L’elettrostimolazione permette invece contrazioni massimali senza stressare le strutture portanti. Pensiamo ad esempio allenare il quadricipite in posizione di estensione del ginocchio senza sovraccaricare la rotula.
- L’elettrostimolazione permette di ottenere un maggior isolamento muscolare. L’elettrostimolazione usando gli elettrodi permette di realizzare campi elettrici che vanno a stimolare il muscolo con estrema precisione che nessun esercizio anche utilizzando le miglior macchine isotoniche in commercio può ottenere. Si può creare cosi campi elettrici per contrarre gruppi muscolari specifici i flessori del braccio, o un solo muscolo il quadricipite femorale, o addirittura un singolo vasto muscolare (il vasto mediale del quadricipite senza coinvolgere gli altri). Occorrerà in tal senso posizionare gli elettrodi nel punto esatto di origine ed intersezione muscolare. E’ evidente che per avere risultati raffinati dobbiamo avvalerci di personale altamente speciliazzato che conosca bene l’autonomia e soprattutto sia in grado di valutare ed individuare e posizionare gli elettrodi nel punto esatto
L’elettrostimolazione permette un maggior reclutamento muscolare sia spaziale ( numero di fibre coinvolte nello stesso momento dall’ impulso) che temporale frequenza di scarica. In un impulso massimale sia arriva a coinvolgere nell’allenamento tradizionale il 60-70% delle fibre, con l’elettrostimolazione otteniamo risultati di molto superiori. Gli effetti sulla forza e la performance dell’atleta sono evidenti.
Svantaggi:
- L’elettrostimolazione provoca una contrazione volontaria senza coinvolgere il sistema neuromotorio, cioè non si stimolano quelle componenti quali la coordinazione, la proprioccettività, l’equilibrio che sono determinanti per qualsiasi individuo ma in particolare per gli sportivi che attraverso la ripetizione durante l’allenamento sul campo generano l’apprendimento ed il perfezionamento di un dato gesto atletico. L’elettrostimolazione agisce quindi seppur con grande efficacia solo su forza tono e dimensione del muscoli per cui per gli sport di forza può essere sufficiente, ma per altri è irrilevante pensiamo alla tecnica nel salto con l’asta, o la meccanismo del servizio in un tennista.
- La pratica motoria si caratterizza di una serie di gesti diversi ma dipendenti e di verso opposto quali flessione/ estensione, trazione/spinta intra/ extrarotazione che tendono a condurre l’apparato muscolare nella maggior parte dei casi all’equilibrio tra muscoli agonisti ed antagonisti, che l’elettrostimolazione non può generare, mancando totalmente la componente di coordinazione neuromotoria.