VACANZE IN SARDEGNA. L’ISOLA DELL’ASINARA

Conosciamo meglio uno dei tesori naturali più belli della Sardegna

Asinara

L’Asinara è una piccola isola della Sardegna settentrionale, situtata nel comune di Porto Torres, in provincia di Sassari. Sede di un carcere di massima sicurezza(vi furono rinchiusi diversi mafiosi in regime di carcere duro, tra i quali Totò Riina) fino al 1998, dal 2002 l’intero territorio dell’isola è entrato a far parte del Parco omonimo, istituito con l’obiettivo di salvaguardare la specificità ambientale di un territorio ancora in larga parte incontaminato.

Il nome attuale deriva dall’antico nome che i Romani diedero all’isola, Sinuaria, cioè ricco di insenature, frastagliato, e definisce appunto la fisionomia collinare dell’isola, caratterizzata da un distribuirsi in maniera omogenea di  zone molto alte (come Punta della Scomunica, oltre i 400 metri) ed altre più basse, fino a zone dai tratti pianeggianti, interrotte da numerose spiagge. Con la creazione del Parco l’isola si è aperta al turismo, dotandosi di infrastrutture adeguate, di strutture ricettive, di personale preparato all’accoglienza ed alla presentazione del territorio.

 

COSA VEDERE ALL’ASINARA

Sull’isola è  possibile visitare svariati luoghi di interesse, vediamo quali sono:

Cala Reale  

800px-Cala_reale_-_asinara_,sardinia

E’ uno dei tre punti d’arrivo all’isola, gli altri sono Fornelli e Cala d’Oliva. E’ un paese dalle dimensioni ridotte, costruito sul finire dell’ottocento. Vi troviamo il Palazzo Reale, sede del Ministero dell’ambiente, l’Ospedale, con il porticato in ghisa,  la Chiesa, in un primo tempo forno crematorio, e la cappella, costruita perchè i prigionieri di guerra feriti, stipati nel lazzaretto, potessero avere un punto nel quale andare a pregare.

 

 

 

 

Il Carcere                                                                                

La struttura, dismessa nel 1998, si trova sull’isola di Fornelli, ed è uno dei punti di maggior richiamo per i turisti. A partire dagli anni  ’70 vi sono stati rinchiusi i maggiori criminali italiani: dai brigatisti ai membri dell’anonima sequestri, fino ai mafiosi sotto regime di 41 bis. Dal carcere di Fornelli è riuscita ad evadere, in tutta la sua storia, una sola persona: il sequestratore sardo Matteo Boe, che il primo settembre del 1986 riuscì a lasciare l’isola a bordo di un gommone.

Cala d’Oliva  

th      

Anche Cala d’Oliva è un piccolo paesino, oggi totalmente abbandonato. Vi si trova la torre  aragonese, risalente al 1600. E’ una delle tre torri d’avvistamento presenti sull’isola, insieme a quelle di Trabucato e di Cala d’Arena. Nel 2010 è assurta agli onori della cronaca quando i cassintegrati dell’azienda chimica Vynils hanno occupato il vecchio carcere (piccola diramazione carceraria di quello di Fornelli).

Tra le spiagge più belle dell’Asinara si ricordano Cala Sant’Andrea, alla quale non si può accedere, perchè sotto massima tutela ambientale, caratterizzata dal fatto di trovarsi perfettamente inserita in un tratto costiero granitico. Vicino alla spiaggia si trova un antico monastero camaldolese, quasi completamente in rovina.504

Punta Sabina è forse la spiaggia più conosciuta dell’isola, con un mare dalle trasparenze assolute, avvolta da una fitta macchia mediterranea. Qui i turisti amano fare immersioni, con la possibilità di incontrare specie marine quasi completamente scomparse, come la cernia bruna e la cernia alessandrina, e i lucci di mare. th (1)

Cala D’Arena si trova invece nella parte più settentrionale dell’isola ed è resa unica dal bianco accecante della sabbia, che in alcuni tratti tende a trasformarsi in rosa. Anche questa spiaggia non è accessibile ai turisti, in modo da preservarne il fascino incontaminato. Qui  si riproducevano le tartarughe caretta caretta fino a poco tempo fa, ed era persino possibile avvistarvi delle foche monache, oggi completamente scomparse.cala-d-arena-asinara

L’isola dell’Asinara nei suoi poco più di 50 km quadrati di estensione è quasi totalmente disabitata, fatto dovuto alle restrizioni di accesso per la presenza del carcere, fino al 1998. Ciò ha permesso che l’isola mantenesse intatto il suo patrimonio floristico e di fauna selvatica. Proprio sull’isola infatti si riproducono circa 80 specie animali di preminente importanza scientifica data la loro rarità. Come il muflone, la lepre, la donnola, il cavallo, il cinghiale, ma soprattutto quello che è divenuto il simbolo dell’Asinara: l’asinello bianco (o albino). asasip2

Ma ancora, tra gli uccelli, il gabbiano corso, la pernice sarda, la gazza, e tra i rettili le testuggini e la biscia viperina.

Importante, come detto, anche il patrimonio floristico, con quasi 700 specie di fiori e piante.

L’Asinara è raggiungibile via traghetto dai porti di Porto Torres e Stintino. La si può visitare a piedi, oppure optare per un giro in jeep o via mare, con piccole imbarcazioni, sempre con l’ausilio di guide preparate.

 

 

Lascia un Commento

Lascia un commento a questo articolo, ti garantiamo che il tuo indirizzo e-mail non verrà reso pubblico e che non riceverai alcuna mail da infoperte.it o alcun tipo di spam.

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>