INTOLLERANZE ALIMENTARI: VERE O PSICOSOMATICHE?
Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse che determinano una sofferenza dell”organismo, dovute all’assunzione di un particolare tipo di alimento. In pratica, si verifica un lento accumulo delle sostanze ingerite che non vengono tollerate con successiva reazione di tipo infiammatorio.
Nel caso che l’alimento incriminato venga ingerito frequentemente, avremo una reazione cronica. Proprio a causa di questa frequenza potremmo avere assuefazione e dipendenza da quel particolare alimento, ma anche sintomi di astinenza nel qual caso ce ne privassimo.
Nonostante se ne parli da tempi antichissimi, non se ne capiscono ancora i meccanismi molecolari e la medicina moderna non ritiene scientificamente comprovati i test utilizzati per identificare nello specifico i cibi che la provocano.
I SINTOMI DELL’INTOLLERANZA ALIMENTARE
I sintomi non si presentano immediatamente, ma anche dopo 72 ore. Una volta scatenata l’intolleranza alimentare, anche piccole quantità dell’alimento possono provocare una reazione, perché ormai si è instaurata un’infiammazione cronica.
I sintomi sono molteplici:
- Sintomi generali dell’organismo: stanchezza, sonnolenza, ritenzione, irritabilità, emicrania, apatia, depressione, ecc.
- Sintomi specifici inerenti ai vari apparati: problemi gastro-intestinali, problemi muscolo-scheletrici, problemi respiratori, problemi urino-genitali e problemi cutanei.
[ adsense ]
COSA C’ENTRA LA PSICOSOMATICA?
Per la medicina psicosomatica, le intolleranze alimentari sono legate al significato simbolico del cibo. Il nostro corpo memorizza l’associazione di un determinato alimento a un evento stressante e con l’intolleranza esprime un disagio.
Questo spiega perché le intolleranze alimentari nei paesi più civilizzati, siano in aumento. Tutto è riconducibile allo stile di vita più stressante.
Di solito il cibo che provoca intolleranza è quello più ingerito ed amato, quello più difficile da diminuire o eliminare perché crea dipendenza, da qui si evince il legame intenso con la psiche.
Per la psicosomatica l’alimento che crea dipendenza e successivamente intolleranza, in qualche modo è collegato ad eventi traumatici che vanno cercati nel passato del soggetto. Quindi anche una minima quantità scatenerà inconsciamente uno stato di stress che andrà a scaricarsi sull’intero organismo o su di un organo preciso.
Psicosomatica e simbolismo alimentare
Gli alimenti vengono collegati in maniera simbolica a determinate possibili esperienze negative avvenute nel soggetto.
L’intolleranza al lattosio viene collegata a problematiche con la madre, l’intolleranza ai cereali con il padre, l’uovo viene collegato il figli, le carni rosse indicano una conflittualità con l’essere combattivo e istintivo, il pesce con il genere femminile.
Le persone che in Italia pensano di avere un’intolleranza alimentare sono il 50% della popolazione.
Forse in questa vita frenetica dovremmo ritrovare il piacere e la convivialità del cibo. Prenderci il tempo di mangiare, assaporando con calma ciò che ci piace. Ritagliare nuovamente un po’ di spazio per noi stessi, perché mangiare non deve essere solo nutrire il corpo, ma un modo per appagare i nostri sensi e renderci più felici.