IL LIBRO DELLA GENESI
Il Libro della Genesi
Tratto dal commentario biblico di Matthew Henry
Questa è la sacra Bibbia, o i Libri, perché tale è il significato del termine Bibbia. Questo testo è stato definito il Libro per eccellenza perché, senza alcun dubbio, è il miglior libro che sia mai stato scritto. È “il Libro dei libri” che nel mondo della conoscenza splende come il sole, mentre tanti altri libri, seppur validi e utili, illuminano di luce riflessa come la luna e le stelle. È stato definito “sacro” perché fu scritto da santi uomini ispirati dallo Spirito Santo, ma anche perché è assolutamente privo di qualsiasi falsità e perché ha lo scopo di promuovere la santità fra gli uomini. Le grandi cose della legge e dell’evangelo di Dio sono state scritte per noi, per conferire ad esse il massimo della certezza, della diffusione, della durata nel tempo e della possibilità di pervenire in luoghi ed epoche distanti, piú di quanto sarebbe stato possibile con la tradizione orale. Tutti dovremo rendere conto dell’uso che avremo fatto di queste parole giunte fino a noi: se le avremo trascurate come cose che non ci concernono (Os 8:12), o se le avremo ascoltate e messe in pratica per il nostro bene. Le Scritture, ovvero i testi scritti per mano di molti uomini ispirati, da Mosè fino a Giovanni, nei quali la luce divina, come quella mattutina, aumenta poco a poco fino a brillare chiaramente (il canone sacro risulta ora completo), sono state raccolte in questo Libro benedetto che, grazie a Dio, è giunto nelle nostre mani, illuminando a pieno giorno, come di piú non potrebbe esserlo, questo versante del cielo. Ogni sua parte è buona, ma l’insieme è molto buono. È come una lampada splendente in luogo oscuro (2 P 1:19): il mondo senza la Bibbia sarebbe davvero privo di luce.
Questa parte della Bibbia, che chiamiamo Antico Testamento, contiene gli atti e i documenti che descrivono il popolo di Dio, la chiesa, dalla creazione del mondo fin quasi alla nascita di Cristo, cioè migliaia di anni di verità rivelate, di leggi, di devozioni, di profezie e di tutti gli eventi riguardanti il popolo di Dio, almeno fin dove Dio ha ritenuto opportuno farcene pervenire il ricordo. Si definisce “Testamento”, o “Patto” (gr. Diathêke) perché è l’espressione della volontà di Dio sotto forma di patto e trae la sua forza dalla morte designata del “grande Testatore”, l’Agnello che è stato preordinato a essere immolato prima della creazione del mondo (1 P 1:19). È chiamato Antico Testamento (in relazione al Nuovo, che non lo cancella e non lo sostituisce, ma lo corona e lo perfeziona) in quanto simboleggia e preannuncia una speranza migliore. L’Antico Testamento spande ancora la sua luce, sebbene il Nuovo sia ancor piú chiaro e glorioso (2 Co 3:9).
La prima parte dell’Antico Testamento è chiamata il Pentateuco, ovvero i “cinque libri” di Mosè, il servo del Signore che si è segnalato fra tutti gli altri profeti e che è stato un tipo del grande Profeta che doveva venire. Tenendo presente la suddivisione fatta da Gesú dell’Antico Testamento in Legge, Profeti e Salmi (questi ultimi venivano anche chiamati agiografi), i cinque libri del Pentateuco, ossia la Legge, ne costituiscono la prima parte. Essi infatti contengono non soltanto le leggi date a Israele negli ultimi quattro libri, ma anche le leggi date ad Adamo, a Noè e ad Abraamo, nel primo. Questi cinque libri, per quanto ne sappiamo, sono stati scritti per primi, poiché non viene menzionato alcuno scritto in tutto il libro della Genesi, finché Dio non ordinò a Mosè di scrivere (Es 17:14). Alcuni pensano che Mosè non sapesse scrivere e che Dio stesso gli forní un esempio di scrittura con i Dieci Comandamenti scritti su tavole di pietra. In ogni caso, siamo sicuri che questi libri sono i piú antichi scritti esistenti e perciò i piú idonei a fornirci un racconto attendibile delle cose avvenute anticamente.
Piú precisamente il primo libro, il piú lungo dei cinque, la Genesi, si ritiene sia stato scritto da Mosè quando si trovava a Madian, per istruire e consolare i suoi fratelli sofferenti in Egitto. Io penso invece che l’abbia scritto nel deserto, dopo essere stato sul monte con Dio, dove probabilmente ha ricevuto istruzioni complete e particolareggiate su quel che doveva scrivere. Pertanto, mentre costruiva il tabernacolo, Mosé si occupò della composizione (ben piú rilevante e duratura) di questo libro, seguendo esattamente il modello mostratogli sul monte, per lasciarci un resoconto piú affidabile di qualsiasi tradizione orale da Adamo a Metusela, da questi a Sem, da questi ad Abraamo, e cosí via fino alla famiglia di Giacobbe. Genesi è un nome preso in prestito dal greco, che significa origine o generazione. Il nome ben si addice a questo libro che contiene il racconto delle origini: la creazione del mondo, l’entrata in esso del peccato e della morte, l’invenzione delle arti, la nascita delle nazioni e soprattutto l’inizio della chiesa e le sue prime fasi di vita. È anche una storia di generazioni: le generazioni da Adamo a Noè, fino ad Abraamo, ecc. Anche l’inizio del Nuovo Testamento è chiamato genesi (Mt 1:1) – Biblos genéseôs - il libro della genesi ovvero della generazione di Gesú Cristo. Dio sia benedetto per questo libro che, sebbene riapra una vecchia ferita, ce ne mostra anche il rimedio. Signore, apri i nostri occhi, affinché possiamo vedere le meraviglie sia della tua legge sia dell’evangelo!
C.Turco