IL BOOM DI CHARLOT
Era il febbraio 1914,ultimo anno della Belle èpoque.
Qualche mese dopo sarebbe scoppiata la tragedia della grande guerra.
Il 25enne Charles Chaplin,talentuoso attore londinese,figlio di artisti girovaghi,uscito da un’ adolescenza tanto tremenda quanto formativa,aveva appena firmato il suo primo contratto -175 dollari a settimana – da Mack Sennet.
Il principale produttore di comiche di Hollywood era rimasto folgorato a teatro dalle acrobazie e dalla mimica del piccolo esplosivo Charles in tournee a Los angeles con la compagnia di Fred Karno ( la stessa in cui recitava anche Stan Laurel) e lo volle quale star della sua casa cinematografica: la Keystone.
Dopo un esordio così così,( charlot giornalista) in cui probabilmente Chaplin si lasciò condizionare dal suo maestro Max Linder, Chaplin sfondò col caricaturale personaggio di di The Tramp il vagabondo, (Charlot in Francia e nei paesi latini)
indossando una giacchetta striminzita e delle brache ultralarghe Chaplin cavalca le scene in charlot ingombrante.
Seguiranno molti altri cortometraggi,girati uno dopo l’altro nel giro di 4 anni che sancirono il boom di Charlot come uno dei più noti personaggi del cinema dell’epoca.
Nel mondo del cinema di inizio 900 la palma di comico più popolare spettava a Max Linder (1883-1925).
L’attore girondino era stato lanciato dalla celebre casa francese Pathè e aveva riscosso grande successo nei primi anni 10′ col personaggio di max,un tipo sbadato e pasticcione,protagonista di innumerevoli gag comiche.
Chaplin ammise di essersi molto ispirato a inizio carriera a Linder,il quale morì suicida a 42 anni.