GUIDA ALL’USO DEL TESTER
Oggi parliamo in questo articolo, di uno strumento molto importante , che non potrebbe mai mancare in un tavolo da laboratorio e anche come strumento portatile.
Il tester in grado di eseguire delle misurazioni su parametri elettrici e fornirne comunicazione all’operatore attraverso un apposito display o in forma analogica o in forma digitale; i più comuni utilizzati al giorno d’oggi sono quelli digitalizzati.
Oltre ai chi è del mestiere, che si occupa di riparazioni quotidianamente (come elettronici o elettricisti ) viene adottato anche da coloro che si sottopongono al vaglio di una riparazione senza avere mai avuto le basi per l’adozione di questo dispositivo.
Questa guida esattamente per costoro.
Di seguito, proporrò, attraverso degli screenshot sul mio tester (foto in alto), spiegandone la relativa funzionalità.
Partiamo dai morsetti:
COM rappresenta il morsetto di COMUNE, ed è il morsetto comune a tutte le misurazioni possibili eseguibili con questo dispositivo.
Il morsetto sulla destra , viene adottato come una sorta di morsetto “positivo” per le misurazioni di tensione, di resistenza e di continuità ( con il simbolo del diodo).
ricordiamo che il simbolo ohmega viene adottato per indicare l’unità di misura della resistenza elettrica.
A sinistra del morsetto COMUNE, troviamo i morsetti indicati con “20A” o con “mA” e sono riferiti a misurazioni di corrente e su cui va collegato il connettore di “positivo” nei casi strettamente connessi alle misurazioni di corrente.
Faccio notare l’importanza della sottolineatura precedente: questi morsetti non devono mai essere neanche erroneamente adottati per misurazione di tensione, in quanto si comporterebbe l’interruzione del fusibile di protezione.
Il motivo , è legato al sistema di misurazione studiata per il tester , le misurazioni si basano sull’applicazione dei connettori ai capi di una resistenza “fittizia” ma trascurabile (definita anche resistenza interna del dispositivo).
Inoltre, il morsetto “mA” va adottato solo per misurazioni di piccole correnti (dell’ordine del milliAmpere) mentre il morsetto “20A” , per le soglie dei 20 Ampere.
Sulla parte superiore del dispositivo troviamo una sezione dedicata alle misurazioni di resistenza:
si passa da una soglia di 200 ohm sino ai 200 MegaOhm (dell’ordine del milione superiore); questa sezione viene adottata nel caso si volesse eseguire misurazioni di resistenza su un elemento con una certa resistenza elettrica. Le soglie di taratura possono essere scelte muovendo il cursore centralmente allo strumento (al tester)
Al lato destro, troviamo la sezione dedicata alle misurazioni di tensione:
e suddivisa in due parti.
Una prima parte per le tensioni continue mentre l’altra parte per le tensioni alternate.
Un esempio di utilizzo potrebbe essere distinto tra l’utilizzare il dispositivo per misurare la tensione ai capi di una batteria p su una parte di un impianto elettrico (sul quale ci sia immissione di tensione dalla rete elettrica).
Le soglie di taratura sono i valori di tensione superiore ai livelli per cui si sta procedendo con la misura , un esempio ? nel caso si volesse misurare la tensione sui morsetti di una batteria di 24 Volt, si dovrebbe muovere il cursore centrale o su 20 V o su 200 V sulla sezione dedicata alle tensioni continue.
Altra sezione importante, quella della Corrente, indicata con la lettera A, che sta ad indicare l’unità di misura degli Ampere , adottata per la corrente.
Ricordiamo innanzitutto che va controllato il posizionamento dei connettori prima di procedere con la misurazione.
Anche in questa sezione suddivisa in due parti, una relativa a misurazioni di corrente continua e l’altra per misurazioni di corrente alternata.
in basso a questa sezione della corrente, abbiamo la sezione relativa alle misurazioni di “capacità”, su un condensatore.
Dalla foto, vediamo diverse soglie di taratura, dai 200 milliF (milliFarad) a 2 nF (nanoFarad), da un ordine superiore ad un ordine molto più piccolo in maniera decrescente.
Altra sezione molto conosciuta, ( anche da coloro che non è del mestiere) è la prova di continuità, indicata anche con il simbolo di un segnalatore acustico.
Il cursore verrà posizionato in questa posizione al momento in cui si volesse verificare la continuità di un circuito elettrico.
E’ importante notare che la continuità elettrica non serve a sostituire una misurazione di tensione o di corrente o di resistenza:
Un esempio, potrebbe essere quello in cui si posizionino i connettori ai capi di una resistenza elettrica, il cui valore risulti essere infinito e per cui rappresenta un indice di malfunzionamento della resistenza elettrica, mentre per una continuità, non ne proverebbe medesima condizione.
La suddivisione viene fatta in funzione della polarizzazione del transistor, o NPN o PNP.
Si predispongano i connettori con i relativi morsetti per la misurazione.
Ai connettori, sarebbe opportuno all’altro capo, collegare dei connettori del tipo a coccodrillo; il transistor dispone di 3 terminali, uno per la BASE, uno per l’EMETITORE e uno per il COLLETORE.
L’individuazione dei tre terminali viene data dall’identificazione sullo stesso componente .
Esistono comunque vari tipi di tester e nonostante io abbia voluto illustrarvi le funzioni a partire dal mio personale; Le funzioni sono principalmente queste illustrate .
Nel caso abbiate qualche domanda da pormi, sono disponibile comunque per ogni chiarimento.