IDEE PER METTERSI IN PROPRIO: ESPORTARE IL LIMONCELLO
Il limoncello è uno di liquori italiani più famosi nel mondo. Questo è un prodotto tipico della Campania e nacque all’inizio del Novecento. Il limoncello viene preparato con il limone di Sorrento, detto anche femminello o con il sfusato di Amalfi.
La preparazione del limoncello prevede una prima fase di macerazione in alcol etilico con gradazione di almeno 90% della parte gialla delle bucce, nella dose di circa 10 milioni grossi per ogni litro d’alcol. Dopo un periodo di macerazione di circa 20 giorni, all’alcol viene raggiunto lo sciroppo e il tutto viene filtrato e imbottiglia. Prima della commercializzazione, il limoncello deve maturare ancora circa trenta giorni.
Al giorno d’oggi molte persone, producono nelle proprie case questo liquore sia per venderlo e sia per avere in casa un prodotto fatto a mano, e perchè no, farsi “belli” con i propri amici e parenti per la loro bravura. Altre invece non lo producono direttamente ma si occupano solamente dell’ ESPORTAZIONE.
L’attività di esportatore non è svolta soltanto da chi produce un prodotto o un servizio. L’attività di export può essere intrapresa anche da chi, non producendo in proprio, seleziona prodotti altrui e ne promuove la vendita all’estero.
Questo tipo di attività ha due innegabili vantaggi:
- ha costi iniziali molto limitati;
- può essere iniziata anche da zero, cioè senza esperienza né costosi impianti.
Vediamo quali sono le caratteristiche di questa attività e come avviarla senza rischi e in tempi rapidi.
Innanzi tutto è necessario scegliere tra due possibilità:
- comprare in Italia e rivendere all’estero (svolgere, cioè, un’attività di trading);
- promuovere la vendita di prodotti italiani sui mercati esteri (ricoprire, cioè, un ruolo intermedio).
La prima scelta, quella del trading, impone molta cure nella scelta dei prodotti da acquistare e richiede una spiccata capacità di negoziazione. Il margine di profitto è di solito piuttosto basso e la buona riuscita dell’attività di trader consiste proprio nel sapere acquistare alle migliori condizioni di mercato. Questa scelta è molto spesso legata a condizioni particolari che difficilmente possono essere oggetto di ampie generalizzazioni.
La seconda scelta, quella di ricoprire un ruolo intermedio è sicuramente meno gravosa, sia in termini di costi che di rischi. Vorrei precisare che uso il termine generico “ruolo intermedio” e non “attività d’intermediazione” perché questa scelta comprende molte varianti e necessita di ulteriori precisazioni. Una caratteristica comune a tutte le attività intermedie è la forma di remunerazione che è stabilita, nella quasi totalità dei casi, in percentuale sul fatturato direttamente riconducibile all’attività dell’operatore export.
Ricordati che la cosa più importante per un cliente estero non è il prezzo, il prodotto o i termini di pagamento, ciò che vuole un cliente estero è di ESSERE ASSICURATO. Non sa niente di te e sa che dovrà affrontare molti rischi. E sai cosa fa un cliente di fronte ai rischi? Si TUTELA, quindi per non avere nessun tipo di problema, tienilo sempre informato (data di consegna, eventuali ritardi, ecc.) e rendilo partecipe all’attività (progetto ingressi in nuovi mercati, nuovi prodotti, ecc.).