CUCINA
La piadina è una tipica specialità della cucina romagnola.
Si mangia con affettati, carne e altri prodotti locali come il formaggio di fossa. In tutta la Romagna esistono molti chioschi che fanno la piadina che è considerata un cibo “povero” perché veniva fatta in casa dalle “azdore romagnole” soprattutto la domenica sera quando il pane non era fresco di giornata. Ancora oggi costa relativamente poco.
I chioschi di piadina si sono evoluti nel tempo, e anche se sono ancora gestiti a conduzione familiare, sono a tutti gli effetti delle ristorazioni con ottimi guadagni perché fanno tanti altri prodotti oltre la piadina come i crescioni alle erbe, mozzarella, nutella e tante altre prelibatezze.
L’azdora (la reggitrice, donna-padrona della casa da cui dipendeva indiscutibilmente l’organizzazione familiare) preparava l’impasto della piadina con farina, acqua, sale e strutto di maiale (oppure olio per cucinare) ed una volta suddiviso in piccole pagnotte le “tirava” con é s-ciadùr (il matterello) fino ad ottenere dei dischi per poi lasciarle cuocere rapidamente nella “teglia” molto calda.
Negli anni dove la povertà era pesante si faceva la pjida armescla (la piadina mescolata) che veniva preparata mischiando la farina di granoturco con quella di grano ed era soprannominata la pjida ad furmantoun (la piadina di granoturco) che indicava la piadina della miseria.
La composizione originaria dell’impasto con il passare degli anni ha subito delle trasformazioni e nuovi prodotti hanno sostituito quelli del passato.
Inizialmente era completamente assente la lievitazione poi, verso gli anni trenta, si cominciò ad aggiungere un pizzico di bicarbonato (che aveva l’inconveniente di ingiallire l’impasto) e successivamente prese piede la dose (composta da vari ingredienti e venduta direttamente dai fornai) che eliminò l’ingiallimento.
La piadina viene servita anche in alcuni ristoranti con pranzo e cena a buffet.
Talvolta anche i ristoranti più sofisticati della riviera romagnola con specialità di pesce servono a tavola la piadina.
Molti locali della riviera come i Pub, in estate, fanno cene a lume di candela per giovani coppie in vacanza. Sono molto apprezzati i dolci fatti in casa come la crema, i biscotti della nonna ed il gelato.
La cucina romagnola è molto rinomata in Italia. Molto turisti stranieri, soprattutto tedeschi, vengono in ferie nella costa romagnola, Rimini, Riccione, Cesenatico, Cervia e Milano Marittima per l’ospitalità, l’efficienza delle strutture alberghiere, dei servizi turistici, e la buona ristorazione, a prezzi tutto sommato abbastanza popolari.
Negli anni 1970/80/90 la riviera romagnola nei mesi di giugno luglio ed agosto era la meta preferita per le vacanze delle famiglie italiane. Dal 2000 in poi anche i giovani hanno sempre più apprezzato queste località, in particolare modo Rimini, per la grande offerta di divertimento non solo di giorno ma anche e soprattutto per le ore notturne con le numerose discoteche presenti.
Purtroppo nell’ultimo decennio la crisi economica ha colpito molto il turismo e ovviamente anche e sopratutto questi luoghi.