CONTI DEPOSITO 2015, QUALI CONVENGONO DI PIÙ
Il periodo di crisi che attraversa il nostro Paese ha portato molti di noi a ripensare alle modalità di investimento dei tanto sudati risparmi. Le classiche forme di investimento come titoli di stato e acquisto di immobili non rispondono alle attuali caratteristiche del mercato né tanto meno hanno la capacità di conciliare due aspetti apparentemente in contrasto tra loro: da una parte ottenere un ritorno di interessi sul capitale investito e dall’altra realizzare un investimento non rischioso tanto da incappare nella disavventura di perdere, in tutto o in parte, quando investito.
Fino a pochi anni, soprattutto in Italia, la propensione maggiore come forma di investimento era senza dubbio l’acquisto di un immobile, sia come prima proprietà sia come forma rendita concedendolo in affitto. Oggi purtroppo i tempi sono molto diversi ed acquistare casa come investimento rischia di essere troppo oneroso e rischioso con l’attuale tassazione così che i potenziali investitori vanno alla ricerca di forme di investimento meno vincolanti e con maggiori possibilità di smobilizzo del capitale.
Le forme di investimento che possiamo considerare sono molteplici ma le più conosciute e diffuse sono tre:
- titoli di stato
- azioni
- conti deposito
Come investire dipende unicamente da alcune semplici domande:
quanto sono disposto a rischiare? Sono disposto a correre il rischio di perdere in tutto o in parte il capitale che investo? Se la propensione al rischio è bassa è già possibile escludere le azioni: posizionarsi sul mercato azionario è rischioso indipendentemente dalle azioni acquistate. Generalmente chi decide di acquistare azioni si fa seguire da un private banker ossia un professionista del settore che monitora gli andamenti delle azioni ma, nonostante tutta la buona volontà che possa mettere nel suo lavoro, non sarà mai in grado di darvi alcuna garanzia né sulla remunerazione di quanto investito né tanto meno potrà tutelarvi da eventuali crolli del mercato. Il rischio è tutto in carico al risparmiatore.
Di conseguenza le opzioni rimanenti sono i titoli di stato o i conti deposito in entrambi i casi la remunerazione è certa poiché stabilità a priori con un tasso di interesse predeterminato. Il vero punto delle questione è: per quanto tempo desidero investire i miei risparmi?
Purtroppo nessuno può suggerire la risposta, dipende da ognuno di noi, da quelle che possono essere le spese previste e, magari, riuscire ad ipotizzare anche le impreviste….certo la valutazione non è semplice ma investendo in titoli di stato si deve considerare che spesso questi non sono rinegoziabili se non alla scadenza o comunque dopo un certo numero di anni dall’acquisto.
Ovviamente maggiore sarà il tempo di investimento maggiore sarà l’interesse che verrà corrisposto ed è per questo che bisogna ponderare bene i tempi desiderati di investimento. I titoli di stato tuttavia non permettono rendimenti degni di nota, il loro punto di forza è la sicurezza del capitale investito non certo il rendimento. È da precisare che i titoli di Stato sono soggetti ad una tassazione sui rendimenti agevolata rispetto a qualunque altra forma di investimento (12,5%) eppure sono quelli che offrono il rendimento più basso.
Un’adeguata via di mezzo tra sicurezza del capitale e rendimento offerto è data dai conti di deposito, diffusi negli ultimi anni grazie a Conto Arancio che ha fatto da apri pista ad una miriade di altri istituti bancari che ad oggi offrono depositi molto più convenienti. Il conto deposito è un conto sul quale il risparmiatore mette delle somme di denaro per un periodo di tempo prestabilito vincolato o meno. A questo deposito però non sono associato altri servizi tipicamente bancari come emissione di bancomat, carte di credito, ecc…Se il deposito non è vincolato il funzionamento è simile al “salvadanaio” in pratica posso prendere e mettere denaro a seconda delle mie esigenze (ovviamente avendo sempre a riferimento un vero e proprio conto corrente di appoggio al deposito) al contrario se il conto è vincolato non potrò disporre del denaro fino al termine del periodo contrattuale. La convenienza nell’optare per un deposito vincolato risiede nel fatto che questi offrono ovviamente tassi di remunerazione più elevati rispetto ai depositi liberi.
Il sole 24 ore offre la possibilità di utilizzare un motore di ricerca per confrontare i vari conti di deposito e valutare le offerte più convenienti inserendo parametri quali: importo da investire, tempo dell’investimento e anche se il capitale è da intendersi vincolato o meno per il periodo (in caso di vincolo non è possibile utilizzare il capitale prima della scadenza se non pagando una penale).
Prima di aprire un conto deposito è necessario sapere che il sottoscrittore deve per obbligo possedere un conto corrente (non necessariamente presso lo stesso istituto con cui apre il conto deposito, anche se la banca, chiaramente, propenderà per questa soluzione). Inoltre la sicurezza del capitale è garantita dal Fondo Interbancario di tutela dei Depositial quale tutte le banche italiane sono tenute ad aderire garantendo così ad ogni depositante il rimborso fino a € 100.000 di capitale in caso di fallimento della banca. Va sottolineato che il fondo garantisce solo il rimborso della quota capitale e non dell’interesse che deve invece considerarsi perso nel caso in cui la banca non fosse in grado di adempiere ai propri obblighi contrattuali.
Dobbiamo anche sapere che il rendimento sui conti deposito è soggetto ad una tassazione del 27% e che il tasso che viene pubblicizzato sui vari media è da intendersi al lordo, ad esempio: se un conto deposito garantisce un tasso di interesse del 2,5% dovete sapere che l’interesse effettivo che otterrete a termine contratto è 1,85% ossia il 2,5% diminuito del 27% di tassa che viene prelevata dallo Stato. Inoltre è da considerare che il Decreto Renzo, per intenderci quello che ha istituito gli 80 euro in busta paga, ha istituito anche l’imposta di bollo sui depositi pari allo 0,2% sulla giacenza media e con un valore obbligatorio minimo di €34,20 sulle somme depositate. Nel momento in cui valutiamo il conto deposito a noi congeniale ovviamene dobbiamo anche calcolare bene quali sono i costi a cui andiamo incontro, il rendimento che ci viene corrisposto non può certo essere eroso dai costi che sosteniamo!
Assumiamo, per ipotesi, di voler investire € 5.000 per un periodo di 12 mesi vincolando questa somma (nella speranza che non sia proprio questo l’anno in cui ci serviranno questi 5.000 euro!!).
Il deposito più conveniente è Widiba con un tasso di interesse lordo di 2,5% dai quale detrarre la ritenuta sugli interessi del 27% e l’imposta di bollo di 0,2% si ottiene un rendimento netto di € 82,75. capite bene che non si tratta di grandi cifre a fronte del disagio di essersi privati di 5.000 per un anno. Tra l’altro per poter usufruire di questo tasso (che per inciso è tra i più altri che possiamo trovare sul mercato in questo momento) è necessario rispettare alcune richieste:
- aprire il conto entro il 7 ottobre (in questo modo verrà applicato il 2% su l deposito vincolato);
- rottamare il vecchio conto mediante una procedura stabilita da Widiba ed attivare il conto deposito vincolato entro il 31/10/2015 (con questo ulteriore passaggio verrà applicato il tasso del 2,5%).
Teniamo ben presente che questa è un’offerta riservata ai nuovi clienti e solo per il primo anno, quindi alla scadenza dei 12 mesi il tasso sarà rivisto e probabilmente avremo nuovamente l’esigenza di selezionare un nuovo deposito.
Insomma 82 euro e anche sudati!! Non dobbiamo trascurare il fatto che l’investimento è sicuro e d’altro canto lasciando questa somma sul conto corrente rischieremmo di spenderli e, soprattutto, il conto corrente ha un costo (per giacenze superiori a € 5.000 viene pagata l’imposta di bollo di € 34,20). Insomma certe volte bisogna scegliere il minore dei mali!
D’altro canto è possibile anche optare per un vincolo a 6 mesi invece di 12, sperando così che i tassi tra 6 mesi siano più convenienti o che ci siano alternative più convincenti. Riducendo il tempo di investimento il conto deposito migliore è offerto da Banca delle Marche con un interesse al netto di imposta di bollo e ritenuta di acconto di € 29,23.
Non è poi da scartare l’ipotesi di rivolgersi a banche locali che magari non pubblicizzando su internet o altri canali i proprio prodotti sono meno conosciute eppure offrono condizioni migliori: tal volta la contrattazione face to face permette di ottenere ancora dei discreti risultati, d’altro canto la possibilità di acquisire un nuovo cliente al quale poter offrire nel tempo altri servizi è pur sempre un’occasione da non perdere per qualsiasi banca.
Certo non è con il conto deposito che vedremo schizzare alle stelle i nostri risparmi, e di certo non con i tassi di interesse che vengono offerti oggi sul mercato, dobbiamo solo considerare che sono un modo per “conservare” i nostri risparmi nell’attesa di mettere da parte una somma tale da poter ottenere occasioni di investimento migliori.
purtroppo i tassi di interesse non sono molto convenienti….