COME RICORDARSI I SOGNI

I sogni son desideri? Si, ma anche qualcosa di più!

“I sogni sono desideri…”, cantava Cenerentola nel film della Disney. Ebbene sì: ma non sono soltanto quelli. C’è tutto un universo, una scienza e tanto studio dietro. Perfino Freud, con la sua interpretazione dei sogni, aveva dato il suo personale contributo (E scusate se è poco). Tuttavia, la vastità dell’argomento potrebbe prendere molto più tempo e spazio. Cosa di cui entrambe difetto.

Nel più semplice dei modi dirò questo: sono sempre stato un grande appassionato dell’argomento, elaborando anche alcune mie teorie personalissime, ma non ho mai avuto il tempo materiale per potermici applicare. Il cervello umano racchiude ancora troppi segreti che, se svelati, farebbero cadere i veli su molte teorie, come magari i sogni premonitori o i viaggi astrali, ad esempio.

Mi soffermerò solo e soltanto sull’argomento in questione, sperando di poter dare anche un modestissimo contributo a chi, come me, ha interesse nei sogni.

Il sogno, come si sa, è una manifestazione del cervello, organo che deve essere sempre attivo 24 ore su 24, che durante il riposo (Notturno o diurno) continua a “lavorare”, elaborando sistematicamente ricordi, sensazioni, rumori che vengono prodotti nella stanza in cui dormiamo, creando un mondo alternativo in cui agiamo, anche quando il corpo sta riposando.

C’è tutto un processo elettro chimico, fisiologico dietro al sogno che non starò qui ad approfondire, ma è comunque un gran lavoro che viene effettuato dal nostro cervello, aiutato dalle nostre esperienze personali, dal nostro bagaglio personale e culturale.

Cosa sappiamo di certo? Quello che so io è che certi sogni vorrei non farli, mentre altri me li vorrei portare nella realtà. E sono state parecchie le volte in cui, alla fine di un meraviglioso sogno, mi sono svegliato e, dopo essermi reso conto di trovarmi nel letto, la delusione era stata totale. Succede. Come capitata spesso e (mal)volentieri di fare brutti sogni per i più svariati motivi. Ma tutto ha una fine. Qualcuno addirittura ci campa, interpretando i sogni attribuendo ai vari elementi del sogno (Luogo, persone, oggetti) un numero corrispondente da giocare poi al Lotto (cabala). Tutto questo e molto altro fa parte dell’universo onirico. Un mondo estremamente affascinante.

Ma veniamo a noi: sappiamo che:

  • I sogni sono per la maggior parte frutto della “riorganizzazione” del cervello durante il riposo del corpo umano, permettendo di “ricaricarci” e al tempo stesso di “continuare” ad esistere.
  • Facciamo più sogni per notte. Circa 6 o di più, ma ci ricordiamo praticamente solo l’ultimo, quello prima di svegliarci.
  • Sogniamo fino a qualche secondo prima di svegliarci. Il tempo per far riprendere al cervello le normali funzioni.
  • Sogniamo quasi sempre in bianco e nero. Successivamente quando ricordiamo il sogno associamo inconsciamente i colori.
  • Sogniamo durante la fase R.E.M. del sonno.
  • Spesso sogniamo cose che ci sono accadute in passato, riorganizzate dal cervello. E ogni persona che vediamo nei sogni, l’abbiamo vista già da qualche altra parte, anche se non ce la ricordiamo. La memoria, nel nostro cervello, è formidabile.
  • Quando non pensiamo a qualcosa che ci è accaduto nella giornata, quasi sempre lo sogniamo. Questa è una cosa che ho provato io. Se non vogliamo sognare qualcosa, basta che la pensiamo quando ci corichiamo.

Alla luce di queste piccole cose, però, ci sono anche pochi accorgimenti che possono facilitare l’imprimere del ricordo dei sogni.

Non dimentichiamoci che è anche soprattutto la qualità del sonno che ci facilita in questa operazione. Quindi occorre dormire comodi soprattutto con la testa. Un normale afflusso di sangue al cervello rende il sogno più bello!!! (No, va beh, questa la potevo evitare!) Comunque evitate di addormentarvi in posizioni inconsuete.

 

  • Per ricordarsi meglio i sogni andate a letto rilassati. Non è facile in questi tempi, ma il nervosismo rende il sonno agitato e pertanto la qualità si abbassa. I sogni di conseguenza ci appariranno confusi o faremo fatica a ricordarli.
  • Quando andiamo a dormire, non sforziamoci di ripeterci che “dobbiamo per forza ricordarci il sogno appena svegli.” Questo è un meccanismo che serve se ci vogliamo svegliare ad una certa ora (Provato. Mi sveglio a che ora dico io… però alzarmi è ancora un problema), ma non per ricordare. Dobbiamo avere la mente libera e serena.
  • C’è chi per dormire conta, chi si fa il riepilogo della giornata o chi passa tutto il tempo ad immaginare cose che avrebbe voluto fare o dire. Beh, ognuno ha un suo modo di addormentarsi e perciò fatelo come avete sempre fatto.
  • Se qualcosa dobbiamo tenere a mente la sera è questa: al mattina, appena alzati, prendere carta e penna e raccontare il sogno. Imprimete sulla carta il sogno che avete appena fatto e difficilmente ve lo dimenticherete. Tenete conto anche che più aspettate a scrivere e più particolari verranno persi. E non è una costante quella di ricordarsi i sogni immediatamente. A volte ce lo ricordiamo dopo qualche ora.
  • Cercate di non essere svegliati di soprassalto. Il risveglio deve essere il più naturale possibile perché è il segnale che il corpo si è riposato a sufficienza e che quindi è pronto ad affrontare un’altra giornata. Bruschi risvegli sono da evitare. Sono preferibili quelli effettuati da una lingua rasposa del vostro cane o del gatto!!!

È certo che un argomento così bello e vasto meriterebbe un approfondimento. Molti tendono a sottovalutare l’importanza del sogno e del meccanismo che vi sta dietro, ma è da considerarsi una parte fondamentale del funzionamento del cervello. Ed è uno strumento per poter conoscere meglio la nostra interiorità… E per qualcuno per giocarsi i numeri al lotto e buona fortuna!!!

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