COME APRIRE UN’EDICOLA
Come si fa ad aprire un’edicola?
Per aprire un’edicola occorre attenersi a quanto disposto dal D. Lgs. 24 aprile 2001, n. 170 che regola il sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica. Nel decreto, in sostanza, vengono indicati due tipi diversi di esercizio dell’attività di vendita al dettaglio:
- i punti vendita esclusivi e cioè le edicole tradizionali, tenute alla vendita generale di quotidiani e periodici, come previsto nel piano comunale di localizzazione;
- i punti vendita non esclusivi e cioè gli esercizi che sono autorizzati alla vendita di quotidiani o periodici, ma la cui vendita principale è di altri tipi di merce. In questo caso l’edicola si trova all’interno di tabaccherie, di stazioni di carburante, nelle librerie, nei bar o negli esercizi a prevalente specializzazioni di vendita, come le agenzie di viaggio o i negozi di abbigliamento, ma con esclusivo riferimento alla vendita delle riviste del medesimo settore.
Quanto costa aprire un’edicola?
Per poter aprire un’edicola bisogna necessariamente ottenere la licenza ed è possibile averla sia rilevando un’attività già avviata, sia aprendo un edicola ex novo.
Per acquistare una licenza già esistente si deve normalmente pagare il corrispettivo del cosiddetto valore di avviamento che generalmente è equivalente alla media degli utili conseguiti negli ultimi tre anni moltiplicato per 3.
Per esempio:
- utile anno 2012 € 20.000
- “ “ 2013 € 17.000
- “ “ 2014 € 21.000
- totale € 58.000 : 3 = € 19.333 (media utili)
- € 19.333 x 3 = € 57.999 (valore di avviamento)
A tutto ciò dobbiamo sommare le eventuali spese di affitto/acquisto del chiosco/locale e le varie utenze necessarie.
Per un edicola ex novo invece, potendo fare solo un calcolo medio, per un’edicola medio/grande sarà necessario un investimento 10.000/15.000 € non comprensive di spese di affitto/acquisto locale.
Pratiche burocratiche per l’apertura di un’edicola ex novo
Il primo fondamentale passo da compiere per iniziare un’attività di vendita di quotidiani e periodici è quello di richiedere all’ufficio comunale il permesso di pertinenza dell’esercizio di vendita. Questo permesso viene concesso in base alla densità degli abitanti e al numero di edicole presenti nel medesimo comune. Lo stesso comune indicherà al richiedente i documenti necessari in base al proprio piano di localizzazione dei punti vendita di giornali e ad eventuali bandi per nuove aperture.
Per le nuove apertura, infatti, è necessario rientrare nei piani comunali di localizzazioni che ogni comune deve predisporre in base agli indirizzi emanati dalle rispettive Regioni. Attualmente però, il Ministero dello sviluppo economico, sta cercando di favorire le liberalizzazioni. Il DDL Concorrenza, in via di sviluppo, prevede l’abolizione delle Autorizzazioni comunali che porterebbe ad una definitiva liberalizzazione delle aperture dei punti vendita di stampa. Basterebbe così una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) al comune, per aprire ovunque nuovi punti vendita.
La domanda da inviare al comune interessato, redatta in carta bollata, per aprire un’edicola deve essere corredata di tutte le dichiarazioni del caso, che attestino il possesso dei requisiti morali richiesti all’art. 5 comma 2° del D. Lgs. N° 114/1998, l’ubicazione esatta e la superficie di vendita dell’esercizio, l’eventuale affidamento della gestione a terzi, con i dati anagrafici di questi, il certificato di agibilità dei locali o comunicazione degli estremi dello stesso e la sussistenza della distanza minima fissata per quella zona. Nel caso in cui l’edicola sia un chiosco deve anche essere avanzata la richiesta di concessione temporanea permanente di occupazione di suolo pubblico.
Quando è stato ottenuto il permesso dal Comune si deve contattare la Fieg – Federazione Italiana Editori Giornali per farsi dare il nome del distributore locale di zona. A questo punto basta solo contattare il distributore per la consegna dei quotidiani e delle riviste.
Infine, è altre sì necessario assolvere gli obblighi relativi all’iscrizione al Registro delle Imprese e al Registro Esercenti di Commercio della Camera di Commercio della Provincia di competenza.
Pro e contro
L’edicola rende se incassa. Incassa, ovviamente, se vende. Vende, se riescono a concorrere diversi fattori. Numero delle edicole nelle vicinanze, numero di edicole nella città, flusso di gente, presenza o meno di grandi scuole, uffici, ospedali,università, zona pedonale o meno. Insomma la scelta va ponderata con grande attenzione sia nel caso di attività avviata che ex novo.
Un punto sicuramente dolente è relativo agli orari da rispettare; l’orario di apertura di un’edicola avviene alle 5, 6 del mattino, quando i distributori consegnano i giornali, generalmente l’apertura al pubblico avviene poi alle 7. Breve pausa intorno alle 13.00 per poi continuare l’attività fino alle 19 19,30. L’orario accordato con la Fieg in sostanza prevede 12 ore giornaliere sabato compreso ed anche mezza giornata di domenica. La chiusura è regolata quindi da turni, anche per quanto riguarda i festivi, alternati con le altre edicole di zona. Stesso discorso per quanto riguarda le ferie, la meritata chiusura di 3 settimane che dovrà essere stabilita l’anno precedente e a ridosso del 15 agosto.
Buono