COME APRIRE UN AFFITTACAMERE
Avere a disposizione delle stanze libere in casa può diventare occasione per avviare un’interessante attività lavorativa, trasformandosi in affittacamere. In special modo negli ultimi anni le strutture ricettive di questo tipo (extra alberghiere) stanno riscuotendo il pieno gradimento dei viaggiatori, soprattutto giovani ( magari single) e famiglie per la semplicità nell’organizzare e la convenienza economica. Vediamo nel dettaglio cosa serva per poter avviare un’attività di affittacamere e quali e quanti adempimenti si debbano rispettare.
Chi può diventare affittacamere
Innanzitutto bisogna fare distinzione tra i due diversi profili di affittacamere: quello professionale e quello non professionale. Il primo non vive all’interno dell’abitazione, il locale è quindi una seconda proprietà, e per poter svolgere l’attività ha l’obbligo di apertura della partita Iva. Obbligo che invece non riguarda il secondo, l’affittacamere occasionale, proprio in virtù della sporadicità dell’attività. La legge 1111 del 1939, che disciplina la materia, prevede che per poter considerare l’attività come occasionale il periodo di alloggio non possa superare i 7 giorni continuativi, e che venga svolta per circa 30 giorni totali all’interno di un anno. Superati questi limiti si dovranno rispettare gli obblighi previsti per gli affittacamere professionali, che vedremo tra poco. A differenziare l’affittacamere (almeno quello non professionale) da chi gestisce un B&B o dal normale albergatore è, oltre alla durata del soggiorno ed il prezzo più economico, il non avere l’obbligo di garantire al cliente dei servizi aggiuntivi, quali prima colazione o biancheria pulita.
Ma vediamo ora nel dettaglio i requisiti previsti dalla legge per svolgere il mestiere di affittacamere:
- Il locale non può contenere più di 4 stanze arredate, per un massimo di 6 posti letto. Le stanze possono distribuirsi anche in due appartamenti adiacenti, ma non più di due. Le stanze (nel caso di affittacamere professionali) devono essere sempre arredate con almeno un letto, un tavolo, una sedia e un armadio. La camera singola deve misurare almeno 8 mq, la doppia 14. Ovviamente gli impianti (elettrici, a gas, di riscaldamento) devono essere a norma, e va garantito il pieno rispetto della normativa edilizia ed igienico sanitaria.
- Possono essere somministrati alimenti e bevande, facendo richiesta di autorizzazione alla ASL, ma non possono essere somministrati superalcolici.
- Il soggiorno (sempre per affittacamere professionali) non deve essere inferiore alla settimana, ed il pagamento va riscosso ogni 15 giorni.
- I clienti non possono pretendere il rimborso del prezzo pagato in antipico per la camera.
Adempimenti per lo svolgimento dell’attività affittacamere
Per avviare questo tipo di attività è necessario presentare al Comune di competenza la SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività), attraverso il modulo prestampato fornito dal comune stesso, anche online (almeno nella maggior parte dei comuni). Nella dichiarazione andranno riportate le generalità del titolare dell’esercizio, l’ubicazione dei locali, il numero dei posti letto, i servizi igienici e gli eventuali servizi accessori. Il Comune, dopo la presentazione della Scia, provvederà ad effettuare dei sopralluoghi con tecnici abilitati, per verificare il rispetto delle normative edilizie ed igieniche, ma anche per una valutazione del reale fondamento dei requisiti presentati dal titolare dell’attività. Se il titolare svolge l’attività di affittacamere professionale avrà l’obbligo di presentare i prezzi del pernottamento e dei servizi forniti (energia elettrica, riscaldamento, acqua, cambi di lenzuola, pulizia delle stanze) con una denuncia al Comune di competenza. Una tabella dei prezzi andrà poi inserita in una bacheca all’interno della casa, e possibilmente affissa sulla porta di ogni camera.
Tenendo conto che ogni regione ha una legislazione in materia differente, si può ragionevolmente presumere che vengano richiesti questi ulteriori adempimenti: atto di acquisto della casa, planimetria, visura catastale, polizza di assicurazione per gli inquilini. Per quanto riguarda il contratto di locazione, non sarà necessario stipularlo se l’affitto non supererà i 30 giorni totali annui, in caso contrario, come ad esempio con l’affitto a studenti universitari, la legge prevede l’obbligo della sua stipulazione.