COMBATTERE L’ASTENIA CON LE PROPRIETÀ BENEFICHE DELLA SCHISANDRA CHINENSIS
ASTENIA: SINTOMI; CAUSE E CONSIGLI
L’astenia è una condizione psicofisica caratterizzata da una perdita di energia, temporanea oppure cronica, che si manifesta con mancanza di forza e sonnolenza, dolori muscolari, disturbi del sonno, ipersensibilità agli stimoli sensoriali e fatica. Altri sintomi associati sono la lentezza nei movimenti, difficoltà di concentrazione, cali di memoria, mal di testa, dolori articolari, perdita di peso, ansia e depressione.
L’astenia, quindi, è un sintomo che ci avverte che nel nostro organismo qualcosa non funziona e se è individuata e trattata la causa che la genera, i sintomi riportati sopra, nella maggior parte casi, sono transitori e scompaiono in poco tempo. Forti stress emotivi, sforzi fisici estenuanti, cambio di stagione e malattie, sono i fattori che possono causare astenia e poiché chiunque nella vita può trovarsi a vivere momenti particolarmente intensi, tutti noi possiamo essere colpiti da questo disturbo, piuttosto diffuso e frequente.
La malattia di una persona cara o la sua perdita, il sovraccarico di lavoro o sforzi fisici intensi, sono alcune delle situazioni che possono farci sentire stanchi in maniera eccessiva e questa perdita di energia, se trascurata, può portare addirittura a un esaurimento psico-fisico, caratterizzato da stanchezza anche in condizione di riposo e sensazione di sonnolenza, insoddisfazione, noia, pesantezza o ansia, tale da impedire anche l’esecuzione dei più semplici compiti quotidiani.
La stanchezza può comparire anche durante i cambi di stagione, soprattutto dall’estate all’autunno e dall’inverno alla primavera, quando il nostro organismo è maggiormente sottoposto a stress con conseguenti cali di energia.
L’astenia, però, può anche essere il sintomo di patologie, come anemia, celiachia, diabete, ipotiroidismo, malattia renale, alterazione della funzionalità epatica, carenze nutrizionali di vitamine e sali minerali, stati d’ansia e depressivi, influenza, malattie infettive e neoplasie.
La prima cosa da fare, quindi, quando ci sentiamo stanchi e privi di forze, è affidarsi con fiducia al nostro medico curante affinché possa eseguire una diagnosi corretta e prescriverci la cura più appropriata che agisca sulla causa e non soltanto sui sintomi.
Comunque, come per altri disturbi, anche in caso di astenia, è di fondamentale importanza seguire uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta affinché il nostro organismo possa rimettersi in forma e recuperare uno stato di benessere generale.
Per quanto riguarda l’alimentazione, nei casi di stanchezza cronica e astenia, è importante consumare alimenti freschi, privi di sostanze chimiche estranee, sono da preferire, quindi, quelli di origine biologica e ricchi di vitamine e sali minerali, come frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca e semi oleosi. Sono da evitare, invece, i cibi ricchi di zuccheri raffinati e additivi (conservanti e coloranti), i dolcificanti sintetici, i piatti elaborati, alcool e latticini che riducono la capacità funzionale del fegato e alterano la flora batterica intestinale.
Infatti, quando ci sentiamo stanchi e sonnolenti, è necessario prestare particolare attenzione al fegato, che ha il compito di depurare il sangue, e alla flora batterica intestinale, che se alterata, provoca fermentazioni anomale e putrefazioni che infiammano e intossicano l’intestino e di conseguenza tutto l’organismo riducendo notevolmente le difese immunitarie e aprendo la strada ad allergie, intolleranze alimentari, patologie dell’apparato circolatorio e del metabolismo in generale.
Oltre a una corretta alimentazione, nei casi di stanchezza cronica e astenia, è utile assumere gli integratori Probiotici (integratori di microrganismi vivi appartenenti al gruppo dei lattobacilli e bifidobatteri) e Prebiotici (sostanze che stimolano e favoriscono la crescita dei Probiotici), importanti per riequilibrare la flora batterica intestinale e i rimedi fitoterapici che aiutano l’organismo a recuperare più velocemente le forze.
Tra i rimedi fitoterapici, le piante adattogene, sono quei rimedi naturali in grado di aumentare in maniera aspecifica la resistenza dell’organismo ai fattori stressanti, sia di natura fisica sia psichica.
Tra le piante adattogene, Schisandra chinensis, particolarmente utilizzata dalla medicina cinese e da poco apprezzata anche in Occidente, stimola le funzioni cognitive e il sistema immunitario, aumenta la resistenza alla fatica, regola il metabolismo e la salute del fegato.
SCHISANDRA CHINENSIS: RIMEDIO NATURALE PER COMBATTERE L’ASTENIA
Schisandra chinensis è una pianta rampicante legnosa appartenente alla Famiglia Schisandracee ed è originaria della Cina settentrionale, in particolare delle regioni a confine con la Russia e la Corea.
Le foglie sono di colore verde scuro, alterne, semplici, venate, con bordo liscio o leggermente dentellato. La Schisandra fiorisce da aprile a giugno. I fiori, piccoli e profumati, possono essere di colore bianco crema o rosa.
I frutti sono delle bacche riunite in grappoli che a maturazione completa acquistano un colore rosso brillante. Le bacche di Schisandra possiedono tutti i sapori fondamentali: aspro, dolce, salato, amaro e piccante e questa curiosa caratteristica si rispecchia sul nome di Schisandra che in cinese è wu-wei-zi e significa appunto “bacca dai cinque sapori”.
Dal frutto completamente maturo ed essiccato al sole, sono ottenute le polveri e gli estratti utilizzati come rimedio naturale.
La medicina tradizionale cinese impiega da millenni le bacche di Schisandra per il trattamento di varie problematiche. Per le sue proprietà benefiche, la Schisandra è citata nel trattato classico sulla medicina erboristica cinese, come farmaco di prima scelta per la cura di diversi disturbi, in particolare è utilizzata come tonico astringente di reni e polmoni, per la tosse, l’asma, l’insonnia, la stanchezza fisica, la sete e sudorazioni notturne.
Fin dal 1940, in Russia, la Schisandra è oggetto di studi scientifici che oltre a determinarne la composizione chimica e i meccanismi d’azione, hanno confermato anche le sue proprietà benefiche e il suo utilizzo in diverse condizioni di salute. Di notevole interesse sono gli studi che hanno dimostrato gli effetti benefici della Schisandra su soggetti sani nel compiere azioni della vita quotidiana. In particolare, è stato rilevato che la somministrazione della Schisandra in soggetti che svolgono lavori pesanti, sia dal punto di vista fisico che psichico, come nel caso di autotrasportatori, piloti di aerei e atleti, aumenta la loro capacità di attenzione, la resistenza alla fatica e li aiuta a recuperare velocemente la forza dopo uno sforzo particolarmente intenso. La Schisandra, quindi, permette di mantenere un elevato livello di prestazioni fisiche e mentali in condizioni di stress. La Schisandra ancora non è molto conosciuta al mondo occidentale, tuttavia di recente abbiamo cominciato ad apprezzarla per le sue proprietà tonico-adattogeno ed epatoprotettrici, virtù che sono state confermate anche dalla ricerca scientifica occidentale.
PRINCIPALI PROPRIETÀ DELLA SCHISANDRA CHINENSIS
La Schisandra è utile nel mantenere la tonicità e l’equilibrio sistemico dell’organismo. Migliora le prestazioni fisiche e mentali, stimola il sistema nervoso centrale, migliora la concentrazione, l’attenzione, i riflessi e la memoria, aumenta l’acutezza visiva e l’udito, ed è efficace nel prevenire l’affaticamento visivo.
La Schisandra è un vasodilatatore che stimola il cuore e normalizza la pressione sanguigna soprattutto nelle insufficienze respiratorie. Ha proprietà antiossidante, antitussiva, espettorante e antibatterica, in particolare contro i batteri legati ai disturbi polmonari. Migliora il trasporto di ossigeno alle cellule, potenzia il sistema immunitario e protegge dallo stress. Svolge un ruolo importante nella sudorazione eccessiva e quindi nella perdita di sali minerali. Per il suo contenuto in vitamine A e E migliora anche la pelle. In Cina, probabilmente grazie agli effetti benefici sulla circolazione sanguigna, la Schisandra è utilizzata per migliorare le prestazioni sessuali, sia maschile sia femminile.
COMPONENTI DELLA SCHISANDRA CHINENSIS
Le proprietà della Schisandra sono da attribuire ai suoi componenti. La Schisandra contiene oli essenziali, acidi (citrico, malico, tartarico), monosaccaridi, resina, pectina, fosfolipidi, steroli, tannini, vitamina A, C, E, lignani.
I principali costituenti della Schisandra sono comunque i lignani, in particolare schisandrina, schisandrolo, schisanterina e gomisina della classe dei fitoestrogeni, e sono questi composti che conferiscono alla Schisandra le proprietà rigeneranti, tonica e rinvigorente sull’organismo e la sua azione detossificante ed epatoprotettrice a livello del fegato. I lignani, infatti, svolgono un ruolo importante nel prevenire i danni al fegato e stimolano la rigenerazione del tessuto epatico danneggiato dall’abuso di alcool o dall’epatite.
Inoltre, un altro gruppo di principi attivi, il dibenzo-cyclo-lignani octadiene, sembra contrastare il danno ossidativo delle cellule nel cervello.
PRINCIPALI UTILIZZI DELLA SCHISANDRA CHINENSIS
Grazie alle sue proprietà, la Schisandra è un rimedio naturale che può essere utilizzato per risolvere diverse condizioni mediche, quali stress, stanchezza, esaurimento psicofisico, cali di memoria, di rendimento, di concentrazione, lentezza di riflessi, problemi di vista, umore depresso, mancanza di vitalità, basse difese immunitarie ed epatopatie, tra cui epatiti croniche.
EFFETTI COLLATERALI E CONTROINDICAZIONI DELLA SCHISANDRA CHINENSIS
La Schisandra, anche se raramente, può dare disturbi di stomaco, diminuzione dell’appetito, orticaria e occasionalmente bruciore gastrico e acidità gastrica. È raccomandata cautela in caso di esofagite da reflusso, ulcera peptica, epilessia, pressione alta e ipertensione endocranica. In gravidanza e allattamento, non va assunta se non dietro consiglio del proprio medico curante. Anche se non ci sono studi al riguardo, sembra che la Schisandra interferisca con la biodisponibilità dei farmaci, poiché induce un aumento del metabolismo epatico con conseguente riduzione dell’effetto terapeutico dei farmaci che sono assunti contemporaneamente alla Schisandra.