CHITTAGONG IL CIMITERO DEI GIGANTI
Recentemete navigando i rete, mi sono imbattuto in video ed immagini che raffiguravano
Grandi navi da crocera petroliere porta container che si spiaggiavano volontariamente.
Essendo ignorante in materia mi sono informato in riguardo di questi video,
ed il risultato è Impressionante.
Ci sono vere e propri paesi che vivono grazie alla demolizione
di questi giganti del mare.In questa riflessione vi parlo di Chittagong (ovviamente non ho verificato di persona ) un intero distretto del bangladesh che è adibito a smantellare questi rifiuti del mondo occidentale.
Ovviamente per ragioni a noi sconosciute Google non aggiorna periodicamente le immagini in questione.Da questa immagine si vede Palesemente il ritocco.
Ritornando al discorso ci sono state moltissime denunce da parte degli Attivisti
Che denunciano tale degrado Organizzazioni come Green Peace hanno redatto rapporti
In merito allo stato ambintale e dalle popolazioni che sono esposte a vari materiali, Le organizzazioni locali in Bangladesh stimano che sono circa 1000-2000 i lavoratori morti negli ultimi 30 anni, e molti altri hanno subito lesioni gravi. Le statistiche sanitarie generali mostrano che la percentuale delle persone con disabilità nella zona di Chittagong è sopra la media nel paese, perché molti lavoratori hanno perso arti o hanno altre disabilità.Molto nocivi per l’uomo ,questa zona si estende per 18 km lungo la costa sul Golfo del Bengala, dove oltre 200.000,bengalesi abbattono fino a 100 navi all’anno.
Ovviamente il tutto è sotto il controllo di corrotti e collusi e lasciano i lavoratori in condizioni veramente pericolose, fanno a pezzi le navi con le loro mani nude e una fiamma ossidrica.Nel registro marittimo troviamo molti esempi di navi catalogate disperse e che invece si ritrovano in questo cimitero tutto è iniziato nel 1960 un ciclone ha colpito il Golfo del Bengala, lasciando una gigantesca nave cargo arenata sulla riva, il luogo è diventato uno dei più grandi cimiteri del mondo per le navi. Da allora, questo luogo dove le navi vanno a morire, è cresciuto gradualmente e dalla metà degli anni ’80 il Bangladesh è diventato uno dei maggiori “demolitori” di navi al mondo.
Il business pare abbia un fatturato annuo di circa 1,5 miliardi di dollari. Tuttavia, questo tipo di attività è un lavoro molto pericoloso, che comporta molti rischi per la salute umana. I lavoratori spesso sono esposti all’amianto utilizzato per l’isolamento nelle vecchie navi e alle vernici contenenti piombo, cadmio e arsenico.