CHI SONO GLI HIPSTER?
Hipster in realtà non è un termine nuovissimo (o neologismo che dir si voglia), ma è entrato nel nostro vocabolario già dalla fine degli anni ’80.
La parola è formata da hip: aggiornato, all’ultima moda, moderno, con il suffisso -ster che serve, in inglese, ad indicare l’agente, chi fa qualcosa. Quindi il significato nell’insieme diventa: chi si tiene aggiornato, all’ultima moda, chi segue la moda, tipo di giovane anticonformista, caratterizzato da un particolare look fatto di capi d’abbigliamento della moda della seconda metà del Novecento con alcuni tratti di novità (occhialoni da vista, cappellino con visiera alzata).
Il termine ha recentemente avuto un rilancio per indicare giovani tendenzialmente disinteressati alla politica e con velleità fortemente anticonformiste che si riconoscono per atteggiamenti stravaganti e abbigliamento eccentrico e variopinto. Gli hipster sono affascinati da generi musicali particolari e di nicchia come l’indie rock, dal cinema indipendente, ed esasperano l’interesse verso culture e lifestyle metropolitani emergenti.
Il termine nasce negli Stati Uniti durante gli anni ’40, la sottocultura hipster però si sviluppa soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, quando al movimento cominciò a essere associata una fiorente corrente letteraria; la definizione più esatta di hipster è data sicuramente dallo scrittore Norman Mailer, che scrive di un individuo che decide di “divorziare dalla società, vivere senza radici e intraprendere un misterioso viaggio negli eversivi imperativi dell’io.