CHE COS’È IL DEMANSIONAMENTO
Il demansionamento è una modifica delle mansioni del lavoratore con l’assegnazione di incarichi di responsabilità minore e con una minor richiesta di competenze, la novità prevista dal job act sta nel fatto che il proprio superiore potrà procedere con il demansionamento anche senza il consenso del lavoratore.
Molti definiscono il demansionamento o dequalifica come l’anticamera del mobbing: questo avverrebbe anche grazie al nuova legislazione sul lavoro.
Infatti per ottenere il risarcimento del danno non patrimoniale nei confronti del datore di lavoro, è sempre necessario dimostrare un pregiudizio concreto e attuale.
In altre parole, non basta dimostrare la lesione alla dignità e, quindi, una sofferenza emotiva è necessario anche dimostrare il danno
Bisogna però precisare anche nel demansionamento ci sono dei limiti, in primis non si potrà fare un demansionamento sotto lo specifico livello di inquadramento del lavoratore. Non potranno esserci modifiche alla retribuzione percepita.
Per i contratti collettivi nazione e la contrattazione di secondo livello, possono essere presenti delle modifiche di demansionamento praticato in specifici settori professionali o in specifiche aziende che prevedono anche possibilità di demansionamento non esplicitamente previste dal decreto. Inoltre in questo caso può essere presente una verifica sulla retribuzione, con possibilità di ribasso dello stesso.
Inoltre con i patti certificati in specifiche sedi i datori di lavoro e lavoratori potranno accordarsi sull’eventuale modifica delle mansioni, ciò avviene per diversi motivazione, sotto elencate:
- mantenimento dell’occupazione, per evitare il licenziamento;
- acquisizione di nuove professionalità;
- conciliazione tra vita e lavoro;
- per motivi di salute;
- promozioni.