PERCHÈ SI DICE CADERE DALLE NUVOLE
Qual è il colmo per un paracadutista? Cadere dalle nuvole.
Pessima battuta, ma utile a introdurre l’argomento.
Nel linguaggio di tutti i giorni, le nuvole fanno parte di numerosi modi di dire, che solitamente indicano un distacco dalla realtà.
Scopriamo da dove deriva e cosa significa l’espressione “Cadere dalle nuvole”.
Da sempre le nuvole fanno riferimento al Divino: Nella mitologia greca troviamo uno Zeus arrabbiato che, senza preavviso, attraverso le nuvole scaglia i suoi fulmini ai mortali; nella cultura cristiana abbiamo gli angeli e i santi che se oggi cadessero sulla Terra si troverebbero alquanto spiazzati e increduli.
Un tempo l’espressione aveva due significati:
- Arrivare senza avvisare, all’improvviso. (Zeus)
- Scoprire increduli qualcosa che non ci si aspettava ma che altri sapevano già. (Angeli e santi)
In tempi moderni resiste solo il secondo.
“E’ rimasto perciò propriamente come uno che caschi dalle nuvole, l’altra sera, allorché, uscito sulla strada per abbassare la saracinesca, s’è vista addosso una grossa frotta di dimostranti… ” (Novelle per un anno – Pirandello)
“Ora che le mie dimissioni sono state accettate, lei sarà il mio successore: la sua nomina a direttore è imminente. Non finga di cadere dalle nuvole: è da parecchio che la voce circola tra noi, e certo sarà arrivata anche al suo orecchio.” (La memoria del mondo – Italo Calvino)
A volte si rimane increduli per qualcosa di positivo che davvero non ci aspettavamo, ma più spesso “Cadere dalle nuvole” è destabilizzante, è come perdere un appiglio, è una delusione non preventivata, è imbarazzante…
…sempre che non si stia fingendo.