BUSINESS: APRIRE UN SUSHI BAR

Come aprire un sushi bar

Negli ultimi anni questa attività ha suscitato sempre più maggior successo ed interesse da parte dei consumatori, che pur di evadere dalla banale quotidianità e grazie alla voglia di conoscere cucine innovative, scelgono di provare cibi inusuali.

sushi

 

Il popolo del sushi cresce ogni giorno di più e trasforma il pesce crudo in un grande business. Si sa gli  italiani sono amanti delle tradizioni gastronomiche locali, ma apprezzano molto anche tutte le novità che si presentano, soprattutto quando fanno “tendenza”. Il sushi bar è in effetti, un fenomeno di tendenza e si può avviare anche in franchising. Per iniziare, non c’è bisogno di grandi capitali, bisogna come prima cosa valutare il posto dove si vuole aprire il locale e un spazio adibito per i parcheggi. Si può partire anche da un minimo di 40mila euro per un locale di 60 mq e il locale andrà aperto in un centro di almeno 500 mila abitanti.Le qualità del pesce nelle specialità sushi sono in genere tonno e salmone servendosi dell’eleganza del riso e delle alghe marine che si sposano con ottimi vini bianchi. Una cosa da non sottovalutare di estrema importanza consiste nel circondarsi di validi collaboratori e soprattutto all’ inizio, fare molta pubblicità su riviste,radio e  internet, magari aprendo un sito dedicato alla propria attività.

bar sushi

 

Riguardo la parte burocratica invece, il sushi bar, come tutti i ristoranti, deve avere l’autorizzazione comunale e sanitaria e comunicare di avere tutti i requisiti previsti dalla legge 287/91 al Comune in cui s’intende aprire l’attività. Affidandosi quindi ad un buon commercialista bisogna comunicare di voler aprire una partita Iva. Servirà poi un conto corrente, che si utilizzerà per inviare i bonifici ai fornitori ed i pagamenti al personale, in modo che ogni operazione possa essere sempre rintracciabile.

Una volta registrata la vostra posizione presso gli uffici Inail e Inps, si può procedere poi con la registrazione di tutto il personale e infine presentare la domanda di iscrizione al REC (necessaria per poter somministrare alimenti e bevande). Disponendo di spazio si potrebbe prevedere  anche di vendere  prodotti tipici giapponesi (wasabi, soba, udon), tè verde, oggettistica per la casa, libri di cucina etc. Qualcosa che possa far funzionare la vostra attività potrebbe anche essere quello di creare dei menu particolarissimi, oppure organizzare serate di degustazione accompagnate da insegnamenti delle discipline orientali, e poi inserire una serie di eventi come corsi di cucina giapponese etc.

c700x420

 

Il must sarebbe poi avere un bravo cuoco giapponese. Per un progetto del genere è ovvio che oltre alle risorse economiche  per affrontare tutti i costi di apertura, gestione, personale occorre soprattutto molta passione, cultura e spirito imprenditoriale poichè un negozio, anche piccolo, ben avviato riesce a fatturare oltre i 300 mila euro l’anno se gestito bene. Tolte le spese, si conta un guadagno del 30-35% del fatturato e nei casi di maggior successo si rientra dall’investimento già al primo anno. Per cui, perchè non provare?

Lascia un Commento

Lascia un commento a questo articolo, ti garantiamo che il tuo indirizzo e-mail non verrà reso pubblico e che non riceverai alcuna mail da infoperte.it o alcun tipo di spam.

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>