PICCOLI TRUCCHI PER BLOCCARE IL SENSO DI FAME
Parlo con cognizione di causa. Non sono dietologo o nutrizionista (Li differenzia la laurea), ma sono da anni dall’altra parte della barricata. Faccio parte di quella fetta (È un termine improprio lo so) di popolazione che soffre di problemi di sovrappeso… No, specifichiamo: sovrappeso nel mio caso è un eufemismo. La patologia di cui soffro (Perché è considerata una malattia, al livello che mi ritrovo), è l’obesità cronica di grado superiore al terzo. Ci sono vari gradi di obesità e questo dipende dal rapporto tra altezza e peso, calcolato con una piccola formuletta che ci indica quale è il nostro INDICE DI MASSA CORPOREA. Il mio è alto, tanto alto… troppo alto! E, credetemi, sto faticando da una decina di anni per combattere questo stato di cose. Diete, ricoveri, poi diete, ricoveri, propositi di migliorare la qualità della vita, alternati a periodi di depressione che mi inducevano a effettuare strappi alla regola, fino a che lo strappo e la regola sono diventati una cosa sola. Ora mi ritrovo per l’ennesima volta costretto da una serie di peggioramenti qualitativi della mia vita a prendere in considerazione una opzione che mi dice che se non cambio la capoccia… insomma, ci siamo capiti! E siccome voglio trovare l’anima gemella e sono ancora troppo giovane per lasciare in eredità i miei debiti, mi sono fiondato a capofitto in questo ennesimo giro di diete, ma con una novità. Non mi pongo, come in passato, obbiettivi troppo lontani o impossibili da raggiungere in poco tempo, ma un passo alla volta, un traguardo alla volta.
Ora, posso dire che in tutti questi anni ho imparato moltissime cose sia sul mio corpo, sia sulle diete: cosa fare e cosa non fare. Cosa, come, quando e quanto mangiare. So benissimo l’abbinamento dei cibi come va effettuato e conosco a memoria la piramide alimentare con tutte le descrizioni delle proteine, carboidrati, vitamine etc. Insomma: mi sono espertizzato. E se pur vero che tutte queste nozioni non servono a nulla se non applicate, molte altre hanno fatto la differenza e mi hanno aiutato in alcuni momenti delicati.
Noi che mangeremo tutto il frigo comprese le maniglie, lo sappiamo bene:
i morsi della fame che ci vengono ogni tanto, ci costringono, in qualunque occasione, a diventare predatori di tutto quello che è commestibile, pur di placare il senso di fame. La motivazione è semplice, quanto meccanica. Tolti i casi in cui le variazioni alimentari sono dovute a riabilitazione o per essere usciti da un periodo debilitante per malattie o altre cause che non sono disordini alimentari, la fame viene perché:
- Non abbiamo mangiato nulla e il nostro corpo ci avvisa, tramite l’aumento dei succhi gastrici nello stomaco, che dobbiamo nutrirci;
- All’inizio di ogni dieta. Cambiando il regime alimentare, cambia l’apporto calorico, che nella stra grande maggioranza dei casi diminuisce e quindi, mangiando meno, il nostro corpo, non ancora abituato, reclama cibo.
- Vediamo o sentiamo l’odore di qualcosa che stimola il nostro cervello a produrre acidi gastrici e a sentire quel brontolio, accompagnato da un “buco”, che dobbiamo assolutamente riempire;
- Il nervoso, la tristezza, diversi stati d’animo dovuti ad un cambio d’umore repentino, una delusione, una discussione, che devono essere “calmati”, con l’assunzione di cibo.
Specialmente quest’ultimo motivo è considerata una bestia nera per chi, come me ad esempio, ha la “fame nervosa”, che spinge a nutrirmi anche quando in realtà non ne avrei bisogno.
Il nostro corpo è una macchina efficientissima, ma che ogni tanto va in tilt, in sovraccarico e dobbiamo fare di tutto per mantenerla in perfetta forma. Quindi, a livello normale, la fame indica che il livello di zuccheri, proteine e vitamine nel nostro corpo sta calando e prima che il corpo stesso si nutra delle riserve (Il grasso corporeo che tutti abbiamo serve a quello: costituisce riserva di energia), ci avvisa che dobbiamo fornire altra energia.
Il corpo di un obeso è invece sovraccaricato e sebbene il corpo non abbia bisogno di energia, il senso di fame resta, ma siccome il rapporto fame/necessità/grasso accumulato determina (Per altri fattori e cause, cui sono collegati il sistema circolatorio, cardiaco, insieme a tutti gli organi) uno squilibrio, anche essere obesi (Anzi di più), ci farà sentire il senso di fame.
L’ultimo mio ricovero mi ha permesso di dimagrire quindici chili, senza fare grossi sacrifici. Mangiare misurato e calibrato, movimento non eccessivo e, soprattutto, mantenere il metabolismo alto. Io sono dimagrito mangiando sei volte al giorno. I tre pasti principali (Colazione, pranzo e cena), intervallati da tre spuntini (grissini, frutta o yogurt), in modo da non arrivare troppo affamati ai vari pasti, placare il senso di fame e mantenere il metabolismo alto.
Io non sono medico. Fatevi aiutare soprattutto da loro. Io l’ho fatto e lo sto facendo. Il mio percorso è, come quello di altri, duro e faticoso, ma non per tutti è così. Molto spesso basta usare un po’ di accortezza e senso pratico. Ma non è facile. Ed ho imparato che per una dieta bisogna nutrirsi! Saltare i pasti è fortemente sconsigliato nonché nocivo. I digiuni lasciamoli fare ad altri. D’altra parte non è bene nemmeno abbuffarsi. Dunque per placare il senso di fame? Nelle pubblicità la fanno facile:
“Non è proprio fame, ma è più voglia di qualcosa di buono!”, recitava una famosa signora in giallo.
“A pranzo solo un panino e ora, non ci vedo più dalla fame!”, recitava un’altra famosa pubblicità di snack. E me ne viene in mente un’altra di pubblicità dove il senso di fame prende le sembianze di un mostriciattolo giallo che tenta le persone.
Ma la vita non è una pubblicità. Però qualche consiglio mi sento di darlo (Perché funzionano, dato che li ho provati io).
Invece di bloccare il senso di fame, si può tentare di evitare di venirne “aggrediti”, controllando e facendo attenzioni alle situazioni e luoghi a rischio, come caffetterie, bar, ristoranti. Allo stesso modo si dovrebbero evitare situazioni stressanti, ma siccome alle volte è più facile asciugare il mare con un secchiello, nel caso in cui il senso di fame dovesse arrivare all’improvviso potete:
- Mangiare qualcosa di leggero come un pacchetto di cracker o un frutto (Sì, ma un solo pacchetto, non la confezione e una sola mela, non l’albero intero);
- Alle volte anche bere un bel bicchiere d’acqua basta;
- Distrarsi, finché e possibile, facendo altro. Una bella passeggiata, magari in un parco, terrà lontano insani propositi;
- Ci sono persone che addirittura si lavano i denti per evitare di mangiare, ma è un metodo che funziona più che altro se vuoi smettere di fumare;
- Tisane di vario genere sono sempre accette; evitare il caffè: non serve a bloccare il senso di fame e in più è un eccitante ed irrita la mucosa gastrica;
- Prima dei due pasti principali, che consiglio di consumare sempre agli stessi orari, invece di iniziare con: primo, secondo, contorno, frutta, invertire l’ordine delle portate. Ad esempio in una dieta equilibrata ci sarà sempre della verdura. Consiglio di mangiare questa per prima, perché sazia di più ed impedisce che ci abbuffiamo.
- Ogni pasto sia saziante: né abbondante, né affamante. Non dovete fare in modo che il vostro stomaco “si lamenti” dopo perché lo avete lasciato vuoto;
- Mai saltare pasti;
- La liquirizia (Poca!!!) e un anti spasmico naturale, ma alza la pressione.
- Se avete un compagno o una compagna potete… (Devo andare avanti?)
Comunque ricordate sempre che in ogni caso, il senso di fame è un segnale del vostro corpo. È ovvio che se non avete alcun problema particolare, potete anche dare retta a questo segnale, ma in casi di obesità e di patologie più serie legate ai disordini alimentari, e se siete sotto dieta, cercate il più possibile, con la vostra testa per prima, di evitare tentazioni tenendovi impegnati e con la testa e con il corpo. Infine considerate anche i medici: sono lì apposta per noi.