APRIRE UN BANCO DEI PEGNI IN ITALIA
Il banco dei pegni è un’attività che esiste da molto tempo e sempre in continua crescita. Con la crisi che ci assale accade che sempre più persone si rivolgono ad un banco dei pegni per risolvere situazioni di momentanee mancanze di fondi e per questo che l’idea di aprire un attività del genere può giovare a lungo tempo. Un banco dei pegni (o agenzia di prestito su pegno) funziona molto semplicemente; in pratica il proprietario del banco dei pegni offre dei prestiti a breve termine, ad un interesse molto alto ai loro clienti. L’importo del prestito varia a seconda del bene dato in pegno.
Innanzitutto il capitale iniziale che, per gli intermediari finanziari in genere è di 2 milioni di euro mentre per un banco dei pegni è di 600.000 euro. Se si è in possesso di tale capitale si potrà procedere con l’autorizzazione primaria ad esercitare attività di intermediazione finanziaria come agenzia di prestito su pegno da parte della Banca d’Italia che resta la fonte di riferimento. Successivamente bisogna inviare una serie di documenti che serviranno a verificare la propria situazione finanziaria e per poter verificare la fedina penale. I documenti da presentare sono:
- Una dichiarazione finanziaria preparata direttamente dal vostro commercialista, in cui dimostrare il valore totale e la liquidità che potrà soddisfare l’importo minimo fissato necessario per l’apertura del banco.
- Dimostrare, attraverso una prova scritta, di avere un minimo di esperienza finanziaria.
- Bisogna avere sempre a portata di mano una relazione di credito del business.
- Provvedere a procurarsi un rapporto giudiziario della polizia del comune in cui siete residenti.
- Lettere di riferimento provenienti preferibilmente dal deposito di istituzioni finanziarie.
Verrà concessa la possibilità e il permesso di avviare la propria attività, solo dopo che l’applicazione sia stata approvata e perciò, solo dopo aver ottenuto la licenza per aprire un banco dei pegni.
Il vantaggio del ricorrere ad un banco dei pegni sta nell’ evitare tutte le lungaggini burocratiche e processuali bancarie. Come prima cosa, un cliente che si recherà ad un banco dei pegni, porterà un bene da utilizzare come garanzia per un prestito. Il banco dei pegni valuterà quindi il valore del bene e proporrà l’importo del prestito. Sarà compito importante del banco dei pegni, analizzare l’autenticità e il valore dei metalli preziosi e delle gemme. Nel caso in cui il cliente si dichiarasse poi essere soddisfatto della cifra propostagli, bisognerà compilare un modulo in cui vengono riportati dei dati, una descrizione dell’oggetto, somma concessa e data entro la quale restituirla.
Se alla data stabilita il cliente pagherà il prestito allora riavrà indietro il suo bene e il rapporto sarà concluso. In caso contrario invece, il banco dei pegni potrà trattenere il bene. Quello che occorre prevedere è l’evenienza in cui il cliente non possa far fronte all’impegno e quindi restituire la somma ricevuta. In questo caso gli oggetti conferiti sono l’unica garanzia. Tuttavia bisogna prestare molta attenzione, poichè il valore da tenere presente non è quello commerciale dell’oggetto conferito ma quello realizzabile in caso di vendita, notoriamente molto più basso.