PERCHÈ SI DICE “AVERE LE MANI IN PASTA”?
Avere le mani in pasta significa essere addentro a qualcosa, in particolare a una questione d’affari.
Allude al procedimento casalingo con cui si fa la pasta alimentare, che prevede di tuffare le mani nell’impasto di farina e acqua, latte, uova o altro.
Per impastare bisogna entrare nella pasta con le mani, e questa metafora indica il coinvolgimento all’interno di un affare o di una faccenda; allo stesso tempo l’impasto di acqua, uova e farina risulta piuttosto appiccicoso finchè non si finisce di lavorarlo (e, nota bene, diventa liscio e morbido solo se lo si lavora nel modo corretto!) quindi questa metafora fa riferimento al fatto che per “avere le mani in pasta” bisogna sapere come muoversi e come lavorare per trarre maggior benefici possibile da una situazione o da un affare.
Tuttavia c’è anche un riferimento al coinvolgimento in questioni losche, sporche (la metafora dell’impasto appiccicoso allude anche a questo): spesso infatti questo detto viene utilizzato con accezione negativa. Un esempio illustre di questa interpretazione del detto la troviamo nel Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga (pubblicato nel 1890), in un passo riferito proprio al protagonista, personaggio avaro ed avido: “Aveva le mani in pasta in tutti gli affari del comune“.