AUTOCONTROLLO
‘In media stat virtus’ così i latini si esprimevano quando volevano sottolineare il concetto che gli opposti, gli eccessi, non sono mai la via per risolvere i problemi o per cercare di vivere sereni.
I tempi si sono fatti duri e siamo sempre più presi da mille angosce e da mille pensieri; siamo travolti da eventi frenetici, tristi o allegri non importa, che conducono inevitabilmente l’individuo a perdere la bussola, ad un senso di disorientamento. È difficile, in questo contesto, rimenare calmi e lucidi per riuscire a distinguere quale sia la strada giusta da seguire e quella, invece, da scartare.
Bisogna avere disciplina e una buona padronanza di se per capire qual’è il giusto mezzo che ci permetta di uscire dignitosamente dalle situazioni senza eccedere.
Eppure penso sia capitato a tutti di lasciarsi trasportare dalle pulsioni, dalla rabbia repressa, dall’odio mai manifestato, da quel senso esacerbazione che, ahimè, talune volte, la vita ci “regala”.
Ma odiare, perdere la pazienza, urlare, agitarsi e disperarsi è l’unica soluzione a certi problemi? È vero che l’odio può essere sfogato e che se impariamo ad esprimerlo anziché tacerlo, educhiamo la nostra psiche alla calma ed alla virtù? C’è un modo per diventare calmi e saggi e non lasciarsi prendere dal momento?
Certe volte mi capita sovente, quando sono solo e posso pensare liberamente senza condizionamenti esterni, di ricordare situazioni passate in cui ho perduto le staffe e ho fatto e detto cose che, a posteriori e con il senno del poi, potevo evitare di dire e atteggiamenti che, se differenti, avrebbero, quasi sicuramente, portato ad una soluzione migliore di quella trovata lasciandomi trasportare dalla situazione.
Ciò significa che se è valso per me molte volte, altrettanto, posso assicurare, può valere per chiunque leggerà questo articolo.
L’odio e la rabbia sono delle cattive consigliere le cui strade sarebbe meglio non seguire e non illudersi, soprattutto, che sfogando i sentimenti negativi repressi le cose possano autonomamente migliorare.
Quest’ultima era una teoria freudiana che sosteneva che la rabbia potesse essere sfogata in maniera terapeutica per imparare, così, a gestirla, ma studi posteri hanno dimostrato il contrario: educarsi a non accettare le provocazioni e a mantenere la calma è la giusta strada per vivere più sereni.
Mantenere la calma e non reagire violentemente non vuol dire automaticamente: “calpestatemi”.. anzi, il contrario..
Saper gestire le proprie emozioni e scegliere una via diversa da quella che le pulsioni ci mostrano in un determinato momento, è la dimostrazione di aver acquisito la capacità di vedere sempre la giusta via per conservare la dignità e condurre la situazione ad una soluzione quasi ottimale.In ultimo vorrei sfatare un mito : non esiste uomo che possa dirsi saggio.
Si dice, infatti, che vecchio, molte volte sia sinonimo di saggezza, di minor impulsività, di calma e temperanza, ma è un errore: invecchiando una persona perde semplicemente, in parte, due pulsioni fondamentali per la specie: l’aggressività, per la difesa della prole e la pulsione alla riproduzione.
Fondamentalmente un soggetto invecchiando è meno rabbioso o violento non perché si sia impadronito d’un tratto di una dote così ambita come quella della saggezza, ma ,semplicemente, perché ha perso quella tendenza innata ad essere aggressivo che, in una logica come quella della specie, è fondamentale.
In questo la logica di natura è spietata: fino a che un individuo serve o può essere utile alla specie, conserva le pulsioni fondamentali, quando, invece, a causa di un naturale deterioramento, non è più utile, la natura stessa lo priva di quelle stesse pulsioni che da sole caratterizzano l’essere umano.
In conclusione: educatevi ad essere riflessivi, a guardarvi dentro, a a cercare di conoscervi al fine di acquisire la capacità di sapervi gestire ed contenervi, utile per mantenere la calma e risolvere, dignitosamente,le situazioni.