COME APRIRE UN DISTRIBUTORE DI METANO

L'iter burocratico su come aprire un distributore di metano. La guida interattiva per capire come aprire, con un semplice percorso da seguire, il vostro impianto a metano.

 

Metano

Se volete avere nuove possibilità di guadagno e siete intraprendenti, non potete fare a meno di considerare l’idea di mettervi in proprio ed aprire un’attività di gestione di un impianto di distribuzione a metano. Al giorno d’oggi la benzina ha prezzi alle stelle, ed il metano può essere considerato un’ottima soluzione per risparmiare denaro ed inquinare meno. Considerate poi, che in Italia il metano è poco diffuso, quindi che aspettate? Mettevi in gioco!

Prima di cominciare, controllate il vostro portafogli, perchè questo investimento è molto oneroso, dai 400.000 € ai 500.000 € circa!

Dopo aver fatto questo, dovete valutare altri fattori. Prima bisogna chiedere in Regione se esiste un Piano Carburanti. Poi va consultato per sapere se nel Comune dove s’intende mettere l’impianto, è permesso l’apertura degli stessi solo a metano oppure bisogna mettere anche altri carburanti.

Poi bisogna valutare quale concorrenza è presente sul territorio e per farlo bisogna studiare bene la mappa della zona, e poi decidere in quale luogo è opportuno mettere il vostro impianto. Ricordate che il vostro impianto non dovrà essere messo in una zona isolata; fate molta attenzione!

Dopo aver deciso in che zona metterlo, controllate bene che il terreno sia adatto al vostro impianto e dopo cominciate a stendere il vostro progetto, che deve essere fatto solo da persone specializzate! Fatevelo fare da diverse ditte. Scegliete il più conveniente mi raccomando!!

Se pensate che sia tutto finito vi sbagliate! L’iter burocratico per ottenere il permesso per fare il vostro impianto è molto lungo e complesso e può portare a tempi di attesa anche di un anno! Ecco i documenti che vi occorreranno: Certificazione comunale d’idoneità del Comune dove intendete fare l’impianto, poi l’autorizzazione da parte dei Vigili del Fuoco e l’ autorizzazione del Piano Comunale Carburanti (Vedi sopra). Naturalmente serve anche una Concessione Edilizia e la certificazione da parte dell’ASL per la conformità degli impianti elettrici.

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