CHI È ALCIBIADE?
Alcibiade (Atene 450 a. C. – Melissa [Frigia] 404 a. C.) era un generale, politico e oratore ateniese. Figlio di Clinia e nipote di Pericle. Abile oratore capace di accattivarsi il favore della folla. Presunto allievo di Socrate. Ogni sua azione aveva come scopo il soddisfacimento della propria ambizione. Membro della famiglia nobile degli Eupatridi e imparentato con l’altrettanto famiglia nobile degli Alcmenoidi.
A trent’anni fu nominato ammiraglio (stratego) e attirò l’attenzione del popolo di Atene per la sua vita da “libertino”, e per lo sfarzo e il lusso di cui si circondava. Ritenendo che avrebbe ottenuto vantaggi e prestigio sostenne con fervore la guerra a Siracusa. Quando, alla vigilia della partenza per la guerra, il popolo di Atene scopri che le erme sacre erano state mutilate da vandali sacrilegi le indagini attribuirono la responsabilità ad Alcibiade che fu richiamato in patria. Temendo il giudizio del popolo egli fuggì a Sparta convincendo la città a sostenere Siracusa nella guerra contro Atene.
Successivamente Alcibiade stipulò un’alleanza con la Persia, ma perse così l’appoggio di Sparta. Grazie alle lotte intestine tra le fazioni politiche della sua città riusci a ritornare ad Atene, dove, dopo la distruzione della flotta spartana, ottenne il ripristino dei privilegi di un tempo. Fu eletto nuovamente stratego e guidò le spedizioni nella Ionia. Ma la fortuna non gli fu propizia: ad Atene furono eletti i suoi rivali politici, Sparta e Persia non gli avevano perdonato i suoi raggiri. Così, Alcibiade fu ucciso dai suoi avversari.
Alcibiade compare nel Simposio di Platone, dove irrompe ubriaco nella sala dove si teneva il simposio per tessere un elogio a Socrate.