PRESTITI PERSONALI E PER PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Aprire un’attività è un percorso sicuramente complesso, tanto da portare a doverci affidare a elementi esterni, quali notai, commercialisti, business planner. Quando però parliamo di finanziamenti o prestiti, sia personali che per una piccola impresa, la prima idea che ci viene in mente è andare in banca.
Le banche sono gli istituti di credito più conosciuti e interpellati, ma spesso ci si trova negato il finanziamento per mancanza di garanzie, specialmente se si chiede un prestito personale. Come fare quindi ad accedere ad un finanziamento e partire col proprio progetto, quando non si hanno “le spalle coperte”? Si sente dire che le banche prestano i soldi a chi i soldi ce li ha già, ma essendo pur sempre delle aziende, vanno a finanziare solo progetti in cui il rischio di fallimento è basso.
Fortunatamente ci sono altri soggetti che possiamo contattare per chiedere ciò di cui abbiamo bisogno o una garanzia a fronte di un prestito bancario. Andiamo ad analizzarli uno per uno.
Una prima strada che si può provare a percorrere è quella del microcredito, tramite enti che offrono piccoli finanziamenti alle nuove aziende che presentano un progetto valido. Si parla in questi casi di massimo 25.000 euro, che posso essere tanti per una piccola impresa, ma non bastano sicuramente per un progetto imprenditoriale più ampio. Comunque, per piccole e medie imprese che vogliono ampliare la propria attività oppure privati che vogliono acquistare i primi materiali o macchinari, potrebbe essere un ottimo modo di cominciare.
Se il microcredito non è disponibile o il budget che ci interessa è maggiore, possiamo provare a cercare un business angel. Il nostro angelo può essere un familiare, un socio, o un investitore colpito dal nostro progetto, ma spesso sono imprenditori e manager di grande esperienza che sostengono un progetto sia economicamente, che con la propria esperienza. Dobbiamo mettere in conto che il nostro business angel sponsorizzandoci diventa comproprietario della nostra attività.
Esistono anche dei consorzi di fidi, come Assicomfidi, Confartigianato o Fidicom che invece di offrire credito alle piccole e medie imprese, si fanno carico di diventare garanti del progetto, per promuovere l’imprenditorialità nel nostro paese. In questo caso, sia la banca che l’imprenditore avranno dei vantaggi. La prima avrà la garanzia solida di un istituto capace di sopperire a un eventuale insoluto (fino al 50% del debito), mentre il secondo si troverà elargito un prestito con un tasso agevolato, grazie all’adesione al consorzio.
Per ultimo, ma non meno importante, si può provare la strada del crowdfounding e del social lending. Questa strada è ottima per i prestiti a privati o a piccole e medie imprese che si occupano di attività online. Sono tutte e due iniziative virtuali che si svolgono su piattaforme internet. Nel primo caso, si apre ad una pagina dedicata sui siti che si occupano di crowdfounding (ce ne sono decine ormai) e si presenta il proprio progetto. Tutti gli utenti possono visionare il progetto, valutarlo e, se colpiti e incuriositi, possono decidere di finanziarlo, anche con cifre minime. Il vantaggio è il numero e la visibilità a livello mondiale. Migliaia di persone che offrono una piccola cifra possono comunq
Il social lending invece è un po’ diverso, in quanto gli investitori non scelgono su quale progetto puntare. È il portale a funzionare da collegamento tra i vari fondi di cui dispone e i progetti presentati. Agli investitori toccano dei guadagni di molto superiori a chi investe in banca, anche se il rischio rimane comunque alto.ue far decollare un progetto di grande entità, come già successo grazie a questo innovativo metodo di finanziamento. Più essere molto importante invogliare gli investitori con dei riconoscimenti, come sconti o prodotti e servizi in omaggio.