IL VUOTO D’ARIA
Chi vola riscontra, di tanto in tanto, il repentino sobbalzo verso il basso o verso l’alto dell’aeromobile, talvolta anche abbastanza brusco, di durata variabile tra l’istante appena avvertibile e diversi minuti. Questo sobbalzo nel gergo comune prende il nome di “vuoto d’aria“, indicando una condizione ovviamente impossibile a verificarsi, dal momento che il vuoto, l’assenza corpuscolare dell’aria, può darsi solo in laboratorio o nello spazio al di fuori dell’atmosfera.
Il fenomeno è dovuto al fatto che il velivolo è lanciato a grande velocità secondo un moto orizzontale pressochè uniforme e incontra talora masse d’aria, più o meno dense, che si muovono invece verticalmente: il brusco incontro tra questi moti perpendicolari tra loro causa degli sbalzi improvvisi cui i comandi dell’aereo rispondono adattandosi meno velocemente di quanto non avvenga il fenomeno, rendendolo così avvertibile. Spesso il sensazionalismo di alcune cronache giornalistiche riferisce di “vuoti d’aria” di migliaia di metri, con la percezione da parte dei passeggeri della caduta del velivolo: in questo caso si tratta di vere e proprie turbolenze, ma l’aereo non perde mai quota così significativamente, pur risultando la variazione abbastanza impressionante nella percezione dei passeggeri.