CHI ERA VIRGINIA APGAR

La dottoressa che cambiò il modo di nascere

Siamo nei primi anni del ’900 negli USA, società fortemente maschilista. In quegli anni, nel 1909 esattamente nacque una donna straordinaria a cui molti di noi devono la vita.

Cresciuta con due fratelli di salute cagionevole, con una madre completamente assorbita dalle necessità di questi,  trascorse  buona parte della sua infanzia in compagnia del padre che le trasmise l’amore per la scienza e la musica. Terminata la scuola superiore, forse per l’ambiente in cui crebbe o forse guidata dal destino, Virginia volle iscriversi a medicina. Le donne divenute medico in quegli anni erano poche e quindi faticò a trovare un esempio da seguire. Tuttavia, alla sola età di 24 anni si laureò in medicina al Columbia University College of Physicians and Surgeons nonostante le fatiche conseguenti la crisi economica del 1929 che ridusse considerevolmente le finanze della famiglia Apgar. Decisa ad intraprendere la carriera di chirurgo frequentò il reparto di chirurgia del Columbia Presbyterian Hospital diretto dal dottor Alan Wipple, il quale però le suggerì di abbandonare quella strada per la presenza di un eccessivo numero di chirurghi e per il fatto che una donna avrebbe incontrato una fortissima resistenza da parte dei colleghi e dei pazienti.

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Da qui la scelta di intraprendere una carriera nell’anestesia, la quale all’epoca era praticata dalle infermiere o dalle suore e senza una vera supervisione medica con risultati terribili in termini di mortalità e complicanze causate. La dottoressa Apgar imparò pertanto le basi dell’anestesia dalle infermiere del Columbia Presbyterian Hospital nel biennio ’36-’37 per poi partire alla volta di altri lidi per perfezionarsi. Dovette però scontrarsi con il fatto che gli alloggi per i medici in visita per internato erano quasi esclusivamente riservati agli uomini;  faticò a tal punto a trovare una sistemazione che dopo pochi mesi dovette tornare a New York dove concluse il suo internato al Bellevue Hospital nel 1938.

La sua bravura le consentì di diventare in  quello stesso anno la prima donna negli USA ad assumere la carica di direttore del reparto di anestesia del Columbia Presbyterian Hospital pochi mesi dopo la fine del suo internato. Ricoprì tale incarico con estrema competenza e diligenza sino al 1949 quando divenne la prima Professoressa donna del College of Physicians & Surgeons alla Columbia University. Inoltre nel 1939 fu la seconda donna ad ottenere il Board Certification dell’American Society of Anesthesiologists.

Virginia Apgar si dedicò nel corso della sua carriera a molti aspetti dell’anestesia, all’insegnamento agli studenti con metodi innovati per l’epoca che prevedevano lezioni pratiche al letto del malato e consentì alla scienza anestesiologica di prendere forma. Tuttavia i suoi maggiori contributi si ebbero nel campo dell’anestesia ostetrica e nella rianimazione neonatale. Sconvolta dal fatto che all’epoca la mortalità perinatale e delle madri era elevatissima, Apgar cercò di studiare gli effetti dei farmaci anestetici sui feti e sulle gravide. Fu la prima di cui si ha traccia in letteratura scientifica ad impiegare l’anestesia peridurale nella parto-analgesia e nei parti cesarei con netto miglioramento delle condizioni di salute materne e riduzione delle complicanze a carico di madre e neonato. Osservò inoltre come i neonati non ricevessero un trattamento standardizzato e come molti neonati in condizioni di sofferenza fossero trattati con superficialità, essendo considerati come in condizioni di salute troppo gravi per meritare trattamenti rianimatori.

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La leggenda vuole che un giorno, uno studente le chiese quale fosse il modo migliore per visitare un neonato e quali reperti considerasse patologici appena dopo la nascita. Virginia scrisse cinque cose da osservare su un foglio di carta e lo diede allo studente. Ci pensò per un po’ e si accorse che poteva assegnare un punteggio per ognuno di questi cinque parametri valutati e creare uno score di facilissima applicazione clinica che desse indicazione chiare su quanto fosse grave la condizione di sofferenza del neonato e quindi indicasse quale tipo di cure intensive andassero fornite. Presentò questo punteggio in un articolo nel 1952 sotto il nome di “Newborn Scoring System”. Ben presto però divenne conosciuto come “Punteggio di Apgar”. In breve il Punteggio di Apgar divenne la valutazione standard da effettuarsi su tutti i neonati e consentì lo sviluppo di procedure standard di cura del neonato. Migliorò notevolmente l’uniformità del trattamento al neonato sofferente e con essa la mortalità perinatale.

Tutti noi alla nascita abbiamo ricevuto un Punteggio di Apgar. Tutto il mondo usa il Punteggio di Apgar per valutare la salute del neonato. La mortalità infantile e lo standard di cure somministrate al neonato sono migliorate grazie all’impiego del punteggio di Apgar.

Grazie dottoressa Apgar!

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