TRADIMENTO: VALE (SEMPRE) LA PENA PERDONARE?

Come districarsi tra la scia di emozioni contrastanti suscitate dal tradimento, e capire se perdonare o chiudere definitivamente la relazione.

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Dipende.

In larga misura da noi, in parte dal comportamento del partner. Sì, perché non tutti i tradimenti sono uguali e non tutte le persone intendono il tradimento nello stesso modo: per qualcuno tradire è unicamente sinonimo di atto sessuale, altri considerano tradimento anche un atteggiamento troppo confidenziale.

Non è la definizione di cosa significhi tradimento che conta -in quanto estremamente soggettiva- quanto piuttosto le emozioni che suscita un determinato atteggiamento del partner, che, appunto, ci fa sentire traditi.

Per comprendere se per noi vale la pena perdonare il tradimento, e quindi decidere di lasciarselo alle spalle e ricominciare a vivere la relazione, è fondamentale analizzare la questione sotto due punti di vista: le nostre aspettative sul rapporto e le dinamiche di ciò che è successo.

Cosa vogliamo da una relazione?

Innanzitutto prendiamo un bel respiro profondo e concentriamoci su di noi. E su cosa significa per noi avere un rapporto di coppia felice.

Cosa siamo disposti ad accettare? Un partner caratterialmente galante e seduttivo non è propriamente il compagno ideale di chi è per sua natura geloso!

Cosa significa per noi la sincerità? Preferiamo conoscere ogni dettaglio della vita di chi ci è accanto (e, di conseguenza, condividere con lui/lei ogni dettaglio della nostra) o consideriamo sacri gli spazi privati (di entrambi)?

Abbandoniamo le idee preconcette sull’amore e pensiamo a quello a cui diamo realmente valore, che non deve necessariamente coincidere con le opinioni diffuse su come dovrebbe essere una relazione di coppia, o su ciò che pensano le persone intorno a noi.

Infine, ripercorriamo con onestà l’ultimo periodo del nostro rapporto, per cercare, senza cadere nel vittimismo, possibili motivazioni che possano aver portato l’altro a tradirci. Non è detto che esistano. Ma, se riconosciamo di avere anche noi una parte di responsabilità, e desideriamo ricostruire il rapporto, è corretto metterci in gioco e accettare anche le nostre colpe.

Cosa è successo?

Come abbiamo già detto, non è di vitale importanza conoscere minuziosamente ogni particolare. Tuttavia, esistono alcuni indizi che hanno valenza universale nel comprendere l’effettiva gravità del tradimento subito. E che, incrociati con la consapevolezza di ciò che per noi ha davvero valore nella relazione, ci aiutano a comprendere quale strada intraprendere.

La scappatella di una notte è presumibilmente per tutti meno grave di una relazione fedifraga a lungo termine, ed è altrettanto realistico pensare che i tradimenti seriali con svariati partner occasionali sono ben diversi da un tradimento unico e accidentale.

La prima considerazione da fare è: il partner che ha tradito ha confessato il suo gesto spontaneamente o lo abbiamo scoperto noi? In realtà la mancata confessione non è sempre sinonimo di mancanza di senso di colpa; potrebbe significare paura di perdere l’altro o, semplicemente, che la cosa non era così importante da rischiare di rovinare il rapporto.

Piuttosto, è la reazione di fronte alle nostre richieste di chiarimenti che ci può far capire le reali intenzioni di chi ci ha tradito. Una persona in evidente stato di imbarazzo, che non adduce scuse ma accetta le sue responsabilità, molto probabilmente è sinceramente pentita di quello che ha fatto. Se invece lui/lei nega l’evidenza fino allo stremo e, trovandosi senza vie di fuga, tenta di scaricare le colpe sull’altro (noi) con atteggiamenti aggressivi, ci lascia ben poco margine di trattativa. Soprattutto se, tra i nostri valori, la fedeltà assume un ruolo rilevante.

La scelta spetta a noi, ma in questo caso perdonare l’infedeltà spianerebbe  la strada ad altri tradimenti, e il futuro della relazione sarebbe cosparso di continui sospetti e insicurezze. Siamo sicuri che ne vale la pena?

Un altro punto fondamentale da tenere in considerazione, al di là del risvolto prettamente fisico del tradimento, è la sua ripetitività. Se è l’ennesimo, possiamo metterci il cuore in pace: lo rifarà. Il traditore seriale non sa resistere alle tentazioni; per quanto noi cerchiamo di mantenere alta la passionalità nella coppia o di ritrovare affiatamento nella quotidianità, al primo accenno di difficoltà (magari sul lavoro), la via di fuga sarà sempre quella: trovare conferme nelle relazioni adulterine.

Un tradimento unico, magari confessato apertamente, e seguito da chiari atteggiamenti di pentimento e volontà di mettersi in discussione, ha tutta un’altra valenza: con molta probabilità è stata davvero una situazione occasionale, che difficilmente si ripeterà. Qui entra dunque in gioco la nostra scala di valori: se la fedeltà assoluta è conditio sine qua non per la nostra concezione di relazione sarà difficile passarci sopra, se invece siamo disposti a dare un’altra chance al partner possiamo discutere assieme sulle condizioni per continuare il rapporto.

Il punto fondamentale è prendere una decisione in linea con il nostro modo di essere e di pensare la relazione: in caso contrario, saremo noi a tradirci. Ed è decisamente peggio.

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