LA COSTITUZIONE ITALIANA
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, di opinioni politiche, di e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Così recita l‘Art.3 della Costituzione Italiana. Nel 1947 l’Italia era appena uscita da una guerra di proporzioni devastanti ma il 27 Dicembre di quello stesso anno rappresenta una data assai importante per il nostro paese, Enrico De Nicola, Umberto Terracini e Alcide De Gasperi rispettivamente Capo provvisorio dello Stato, Presidente dell’Assemblea Costituente e Presidente del Consiglio, spinti dall’esigenza di divellere un retaggio culturale antidemocratico come le ineguaglianze sociali e la soppressione dei diritti, firmano un Carta con una serie di punti cardine il cui scopo doveva essere quello di raccogliere in un documento unico, non solo tutte le norme necessarie per definire il funzionamento dello Stato e i suoi organi ma anche per riconoscere e tutelare i diritti ed i doveri principali dei cittadini, cercando di stabilire in tal modo non solo i principi fondamentali di quella che sarebbe dovuta essere una società civile ma anche gli obbiettivi verso i quali tale società avrebbe dovuto convergere, ossia i principi di democrazia, solidarietà, uguaglianza, lavoro e libertà.