SINCERITÀ: QUESTA SCONOSCIUTA
Penso sia molto difficile essere sinceri. Anche perché nella vita noi non siamo sinceri, ma decidiamo di esserlo. L’uomo non nasce sincero, lo diventa.
E comunque non possiamo esserlo fino in fondo.
È contro natura. Se le persone accanto a noi sapessero esattamente tutto quello che stiamo pensando in ogni momento… potrebbe essere imbarazzante.
Sarebbe come spogliarsi completamente davanti agli altri, diventare d’un tratto estremamente fragili e indifesi, ma occasionalmente anche aggressivi, gretti, stupidi, volgari.
Anche ora io sto pensando cosa scrivere, ma lo stesso concetto può essere espresso in mille modi e calibrato in base all’intonazione che voglio attribuire alla frase.
Ipotizziamo che io voglia trasmettere l’idea di trasparenza, magari per accostarla all’idea di sincerità. Ecco allora che posso esprimere la stessa frase con diversi toni:
- la trasparenza è importante (lapidario)
- bisogna essere trasparenti (imperativo)
- se fossimo più trasparenti, vivremmo in un mondo migliore (idealista)
- io sono sempre trasparente, ma gli altri purtroppo non riescono (altezzoso)
- essere trasparenti dona all’uomo l’opportunità di diventare simile a una goccia d’acqua, che nel suo riflesso dà risalto all’essenziale (poetico)
Benissimo. Ma allora a cosa serve essere trasparenti? E a quale soglia dovremmo fermarci prima di oltrepassare il limite consigliato?
Sicuramente la trasparenza è importante, ma forse ancora più basilare è la sincerità verso noi stessi.
Non ha alcun senso parlare in modo composto e accorto con gli altri quando noi siamo i primi a mentire a noi stessi.
Un esempio semplice: Faccio colazione al bar. Parlo con il barista dei metodi sani e naturali relativi alla nutrizione e vanto le conoscenze più disparate a tal proposito e poi so benissimo che la sera prima ho mangiato la qualunque e ho bevuto una bottiglia di rosso.
Diciamo che questo è un atteggiamento contraddittorio. Ma purtroppo più che mai diffuso.
Canto della rivoluzione sociale e poi mi compro il super appartamento in centro; lotto contro la povertà e poi sfreccio con l’ultimo modello di automobile; sono sponsor di un progetto di riqualificazione di un villaggio in Africa e poi inquino con gli scarti della mia industria le acque del fiume sotto casa.
Insomma la sincerità è il primo passo verso la coerenza.
Questo è il mio augurio al nostro mondo malato: che si ripopoli di gente sincera.