IMPARARE AD ASPETTARE
Di sicuro non è facile.E non aspettatevi che qualcuno ve lo insegni. Non esiste nessun manuale di istruzione che possa darvi indicazioni in merito.
Io ad esempio ho provato da sola, devo ammettere con pessimi risultati soprattutto le prime volte che mi sono cimentata in questa arte.
Poi diciamo che ci fai l’abitudine.
Forse non ve lo siete mai chiesti davvero, ma se doveste per caso passare una giornata portandovi dietro un taccuino e iniziaste a segnare ogni minuto che passate in attesa rimarreste stupefatti.
Ogni nostra giornata è di fatto costellata di attese, di minuti trascorsi ad aspettare qualcuno o qualcosa.
Proviamo solo a immaginare una qualunque giornata tipo.
- Sveglia alla mattina. In attesa per lavarsi in bagno.
- In attesa che l’acqua diventi abbastanza calda o abbastanza fredda.
- In attesa che arrivi l’ascensore.
- In attesa che il cancello automatico si apra.
- In attesa di trovare parcheggio vicino all’ufficio.
- Al bar. In attesa del nostro turno per prendere il caffè.
E potrei continuare così con una lunga fila di momenti di attesa. Ognuno di noi potrebbe personalizzare la sua lista, ma non ci scosteremmo di molto dal risultato finale: passiamo molto, moltissimo tempo della nostra vita aspettando.
Ma qualcuno vi ha mai insegnato ad aspettare?
Cosa fate quando siete in coda dal dentista, mentre aspettate il treno, quando vi tocca aspettare qualcuno in ritardo ad un appuntamento?
Insomma che fate durante i gap vuoti della vostra giornata?
Già perchè per molti l’attesa è un vuoto. Come se ci si trovasse sospesi in un tempo non nostro, che a volte ci rende pure nervosi perchè è qualcosa che non abbiamo pianificato ma vi ci siamo trovati dentro così, un po’ impreparati.
Io non sono più preparata degli altri ad attendere. So solo che ho imparato a giocare con quei vuoti, a riscoprire i momenti di attesa anche in modo semplice, ironico, creativo.
Spesso siamo soli nell’attesa ma questo non vuol dire che dobbiamo rimanere soli ad attendere.
O forse anche sì. Ma basta un gelato per chi attende in centro, un messaggio ad un amico per chi attende il treno, un caro vecchio libro per chi attende l’incontro con il dentista.
E anche l’attesa acquista un senso. Provare per credere.