5 APPUNTAMENTI CON LE BUONE MANIERE: IL SALUTO
La vita frenetica di tutti i giorni spesso ci impedisce di guardarci intorno, ci fa saltare dei passaggi della nostra vita che se attraversati riuscirebbero a dare più spessore alla nostra persona ed a tutte quelle che fanno parte della nostra vita.
La buona educazione, con le sue regole, per quanto di semplice comprensione, è sempre più difficile vederla mettere in atto, si danno per scontati tutti quegli atteggiamenti che ci renderebbero esseri civili e migliori… per favore, per cortesia, per gentilezza, grazie, prego o il semplice saluto, sono formule ormai che vengono letteralmente sostituite da imperativi categorici che ci fanno risultare sempre più uomini prepotenti e di cattiva educazione.
E’ importante quindi, soprattutto oggi, che i nostri figli vengono definiti dai sondaggi come i più maleducati d’Europa, fare un ripasso alle regole delle buone maniere, scandendo le più comuni all’interno di cinque piccoli appuntamenti:” Il saluto, a tavola, all’aperto, il matrimonio, i bambini”.
Il primo di questi cinque appuntamenti lo dedichiamo al saluto, ed agli incontri che questo ci consente; quindi quando si incontra qualcuno di conosciuto è buona educazione salutarlo: ” il più giovane saluta l’anziano, l’uomo saluta la donna, il meno importante saluta la personalità più importante, la donna se seduta può rimanervi salvo che il saluto sia rivolto a una persona più anziana, l’uomo di fronte ad una donna deve sempre alzarsi“. Se tra le persone che si incontrano c’è un rapporto confidenziale è sufficiente salutare con un “ciao”, se tra le stesse c’è una certa distanza, è bene salutare con “buongiorno o buonasera”. Fondamentale nel saluto è la “stretta di mano”, che deve essere data con la destra in maniera decisa, ma allo stesso tempo gentile, quindi né debole e né stritolante, sempre accompagnata da un bel sorriso, senza ricorrere mai alla parola “piacere”, perché in tale circostanza non avrebbe senso esprimere piacere per una persona che ancora non si conosce.