MODELLISMO STATICO – PITTURA FIGURINI
Ci occupiamo oggi di altre tipologie di colori utilizzati ed utilizzabili per la pittura dei figurini da collezione:
- Colori alla caseina
- Smalti da modellismo
- Tempere
- Acrilici Citadel
- Terre di colorificio
- Polveri da corniciaio
Colori alla caseina
Come intuibile dal nome, i colori alla caseina, o caseine, incorporano il pigmento con la caseina, derivato del latte.
Sono diluibili in acqua (o latte!) ed hanno come caratteristica principale l’estrema opacità; i tempi di asciugatura sono poco più lunghi di quelli degli acrilici e permettono quindi di fonderli tra loro, quasi come gli olii.
Inoltre sono decisamente più corposi e molto coprenti, il che può rappresentare un vantaggio od uno svantaggio.
Sono adatti a coprire ampie campiture e costituiscono un’ottima base per gli olii, data la loro porosità e conseguente assorbenza.
Vi consiglio di acquistarne alcuni quali un blu, un rosso e soprattutto un bianco che costituisce uno dei colori più brillanti esistenti; provate a passarlo su un foglio di carta bianco e vedrete la differenza.
Quindi, almeno il bianco va tenuto a disposizione per aggiungere le “luci estreme” ad una campitura bianca.
Smalti da modellismo
I “vecchi” colori da modellismo, quelli che quasi tutti i modellisti hanno conosciuto per primi.
I famosi Humbrol (inglesi) o gli italiani Molak, sono contenuti nei caratteristici barattolini metallici con il tappo a pressione che rappresenta il colore ivi contenuto e contraddistinti da un numero proprio e da un numero di corrispondenza.
Sono nati per la colorazione degli aerei e mezzi corazzati in plastica, di tutte le epoche e nazioni ed hanno la peculiarità di trovare corrispondenza con il cosiddetto Federal Standard, cioè la codifica (statunitense) di tutte le colorazioni dei mezzi bellici.
Per intenderci, i colori che compongono la mimetica di un caccia Hurricane della II G.M. sono identificati da un numero ed un campione codificati nel Federal Standard; ogni colore del Federal Standard ha una corrispondenza precisa con un colore Humbrol (e Molak) che oltre al loro numero identificativo riportano anche quello del FS (FS………..) il che per chi si occupa dei mezzi militari di ogni tempo tutto questo costituisce un enorme vantaggio.
A noi, il Federal Standard interessa un po meno, ma ci interessa la fisicità e l’ampia gamma degli smalti.
Per la diluizione si utilizza un solvente specifico (thinner) o, in alternativa l’acqua ragia.
Esistono in una ampia gamma di tonalità opache, lucide, semilucide e metalliche e sono utilizzabili anche con gli aerografi.
Per la mia esperienza, dopo gli acrilici sono i colori che meglio si adattano alla pittura di soldatini, tanto che un celebre “soldatinaio” statunitense, Mr. Bill Horan utilizza esclusivamente gli Humbrol per le sue creazioni. (vi consiglio vivamente di cercarlo su Internet!).
Chi vi scrive, come già accennato, utilizza il Grigio 64 come primer.
Inoltre i colori metallici sono a tutt’oggi i migliori per la pittura delle parti, appunto, metalliche, anche se esistono svariate alternative che avremo comunque tempo e modo di esaminare.
Per ora prendiamo in considerazione la proprietà coprente, anche al primo passaggio e la possibilità offerta dagli smalti di integrarsi con i colori ad olio, il che ci spalanca le porte verso infinite combinazioni e possibilità.
Tempere
I colori della nostra infanzia, consciuti per lo più a scuola, estremamente semplici, diluibili in acqua fino all’acquerello, ma assolutamente instabili se utilizzati su una qualunque superficie che non sia un foglio di carta ruvido.
Tuttavia, alcune tempere di elevata qualità, tipo le inglesi Windsor & Newton presentano caratteristiche di estrema opacità e brillantezza di alcuni colori, quali il Rosso Fiamma (Flame Red) ed il Bianco equiparabili alle caseine.
L’unica accortezza nell’utilizzo delle tempere è quella di non usarle assolute (in pratica anche asciutte sono ancora solubili) ma miscelate con un corrispondente colore acrilico.
Quali comprare? Semplice! Windsor & Newton produce due confezioni, una piccola ed una un po più ampia, che comprendono i colori basilari, da cui ottenere tutte le tonalità possibili.
Il minimo indispensabile? Flame Red e Bianco. Prima o poi vi torneranno utili.
Acrilici Citadel
Molto popolari e diffusi tra gli appassionati di 25 mm. per Wargame e Fantasy, diluibili in acqua, simili agli acrilici-vinilici, leggermente meno raffinati ma con un maggiore potere coprente.
Terre di colorificio
Si tratta di polveri impalpabili, di vari colori, reperibili nelle colorerie e nei ferramenta che si occupano anche di hobbystica.
Normalmente si mescolano alla pittura murale bianca per ottenere le più svariate tonalità.
A noi interessano, in particolare la gamma dei marroni e delle sabbie, per la realizzazione delle ambientazioni che vedremo in altre occasioni.
Polveri da corniciaio
Si tratta di polveri metalliche, molto raffinate, che i corniciai utilizzano per la realizzazione di cornici per quadri o specchi con quel particolare effetto anticato.
Ci interessa la gamma molto ampia degli ori e degli ottoni che potremo utilizzare, e vedremo come nel capitolo dedicato ai metalli, per ricreare particolari effetti di tessiture dorate e per dipingere armi.
Queste polveri vanno miscelate e disciolte in un prodotto specifico compatibile con i colori ad olio, quindi vi lascio solo immaginare cosa potremo realizzare grazie a questa possibilità.
Purtroppo non sono facilmente reperibili, essendo un prodotto specifico per artigiani, ma, come sempre, Internet può aiutarci.
Si può comunque provare in qualche negozio, ben fornito, di Belle Arti, ma attenzione a non confonderle con le porporine dorate che sono tutt’altra cosa (anche per il prezzo, purtroppo!)
Inchiostri tipografici
Si utilizzano soprattutto per riprodurre i metalli in modo artistico; hanno una consistenza molto densa e debbono necessariamente essere aggiunti ai colori ad olio.
Vi dico subito di non cercarli in tipografia (non ve li daranno mai) ma in un buon negozio di modellismo; il costo non è eccessivo.
Vediamo come lavorarli:
proviamo a dipingere un oro; preleviamo un marrone ad olio (Bruno Van Dyck o simile) lo diluiamo come al solito ed aggiungiamo una piccola quantità di inchiostro oro, ottenendo così un marrone appena metallizzato e stendiamolo uniformemente sulla superfice da dipingere.
Aggiungiamo quindi piccole quantità di inchiostro, “schiarendo” quindi come facciamo normalmente per i colori normali.
Avremo così ottenuto un effetto estremamente realistico, evitando l’aspetto “giocattoloso” che spesso i colori metallizzati generano.
Un piccolo consiglio: provate ad aggiungere al diluente una goccia (una sola) di olio di semi da cucina per ottenere una finitura lucida molto simile al metallo naturale lucidato.
Per ottenere un colore bronzo, basterà aggiungere alla miscela una piccola quantità di colore ad olio verde-
Per l’acciaio potremo miscelare l’inchiostro argento con il nero e/o Terra di Cassel.
Non voglio confondervi le idee più di quantio abbia finora fatto, quindi per questa volta mi fermo qui.
Nel prossimo appuntamento affronteremo la pittura dei metalli che, come vedremo, possono anche essere non dipinti! E si!
Alla prossima.