FINCHE’ LE STELLE SARANNO IN CIELO
Biscotti di Cape Cod
120 g di burro morbido
440 g di zucchero di canna
2 uova grandi
½ cucchiaino di estratto di vaniglia
2 cucchiai di panna
400 g di farina
2 cucchiai di bicarbonato
½ cucchiaino di sale
110 g di mirtilli rossi essiccati
170 gr di gocce di cioccolato bianco
ISTRUZIONI ( dosi per circa 50 biscotti)
- Preriscaldare il forno a 190°
- In una terrina grande lavorare il burro con lo zucchero di canna fino ad ottenere una crema. Incorporare uova, vaniglia e panna.
- Setacciare insieme farina, bicarbonato e sale e aggiungere al composto poco alla volta. Mescolare finchè sarà ben amalgamato.
- Aggiungere mirtilli rossi e gocce di cioccolato. Mescolare per distribuirli in modo uniforme.
- Trasferire il composto con un cucchiaino su una teglia imburrata lasciando abbastanza spazio perché i biscotti possano espandersi. Cuocere per 10-13 minuti. Lasciare raffreddare per 5 minuti sulla teglia, poi spostare su una gratella.
L’aroma di vaniglia, l’odore dei biscotti appena sfornati: è questa l’atmosfera che accompagna l’intero libro.
Forse l’autrice è ancora un po’ acerba e a volte carica i momenti di troppe emozioni messe insieme, ma in ogni caso il risultato è piacevole e “costringe” il lettore a sentire familiare anche una storia molto particolare come quella narrata.
Il profumo di casa, il calore degli affetti della famiglia, l’amore quello autentico: sono questi gli argomenti trattati in questo romanzo, seppure possiamo dire che vengano presentati con la loro negazione: più l’autrice si addentra in una storia di amore difficile, più ci porta vicino al concetto di amore puro; più fa luce sulla freddezza che ha caratterizzato il rapporto tra lei e sua madre, meglio si delinea la purezza dell’amore madre – figlia.
Il romanzo racconta di una giovane donna, Hope, appena uscita da un divorzio che vive con la figlia e gestisce, con qualche difficoltà, la pasticceria di famiglia.
La nonna, Rose, che comincia ad avere qualche problema a causa dell’Alzheimer, decide però che i suoi ricordi non possono svanire con la sua memoria e fa in modo che la nipote ricostruisca il suo passato e con questo la storia dell’intera famiglia.
La vita di Rose è rimasta intrappolata nella tragedia dell’Olocausto, nella Parigi degli anni ’40. Tutto quello che ne è stato dopo, è stata solo una bugia, per proteggersi da una colpa che non può sopportare.
Hope partirà da una lista di nomi, a lei sconosciuti, e da quella lista si muoverà attraverso una rete di solidarietà che va oltre le differenze di cultura e di religione.
L’autrice, in una maniera abbastanza insolita, attraverso i profumi delle ricette con cui apre diversi capitoli, attraverso la speranza di chi è sopravvissuto alla tragedia, ci porta a rivivere ancora una volta un pezzo di storia atroce, delineandone però gli aspetti più umani e lanciando un messaggio, chiaramente in contrasto con l’orrore dell’Olocausto: l’amore può salvare anche dalla più dura crudeltà.
Consiglio la lettura del libro: è una storia triste ma ci aiuta a non dimenticare.