COME SCEGLIERE LE SCARPE DA RUNNING
I primi campioni di maratona corsero i 42km più famosi al mondo a piedi nudi, provate a pensare alle ripercussioni sulle articolazioni oltre che gli evidenti danni ai piedi stessi.
Da “qualche” anno a questa parte, per fortuna, la tecnologia e i continui studi ci aiutano nell’affrontare quello che è probabilmente uno dei gesti più naturali per l’uomo: correre.
Molte persone, soprattutto i neofiti che si avvicinano a questo sport con la sola smania di perdere peso, commettono il grosso errore di considerare tutte le scarpe uguali. E’ assolutamente sbagliato pensare che una scarpa valga l’altra, esistono infatti migliaia di calzature per altrettanti piedi e stili di corsa diversi, solo la prova su strada e la sensazione dell’atleta sapranno dare un riscontro sicuro al 100%.
Se, a questo punto, avete già preso la calcolatrice e state disperatamente cercando di ritagliarvi un cospicuo budget per comprare diversi modelli e poterli testare non disperate, in effetti esistono dei metodi che ci possono guidare nella nostra scelta senza farci spendere inutilmente centinaia e centinaia di euro.
E’ giusto comunque fare una piccola premessa: se avete intenzione di correre delle gare e allenarvi diverse volte a settimana per esse sarebbe l’ideale avere due paia di scarpe (una per l’allenamento, più ammortizzante, e una per la gara, più leggera).
Come dicevo prima ognuno di noi ha un tipo di camminata/corsa proprio e diverso da quello di qualunque altra persona, un po’ come le impronte digitali. Tuttavia è possibile raggruppare tutti questi stili diversi in tre differenti macro-gruppi che ci saranno utilissimi nella scelta della giusta calzatura.
Immaginiamo ora di guardare una persona che corre da dietro, tenendo d’occhio in maniera particolare i suoi piedi:
Il primo tipo di appoggio, dal quale consegue il tipo di corsa, è quello cosidetto normale o NEUTRO. Il piede, nel momento in cui tocca terra, si trova parallelo alla superficie sulla quale stiamo correndo
il secondo tipo invece è detto PRONATORE. Il piede, al momento del contatto col suolo, è piegato in modo tale che la parte interna tocchi il terreno prima di quella esterna
infine troviamo il SUPINATORE. In questo caso, esattamente opposto a quello esposto prima, il piede tocca il suolo prima con la parte esterna
Và precisato che non esiste un appoggio “corretto”, esistono solo delle condizioni limite di iperpronazione o ipersupinazione che vanno corrette con calzature apposite. Spesso volere correggere le proprie abitudini di corsa o, addirittura, volerle stravolgere è controproducente ed influisce in maniera negativa sulla velocità. Un modo rapido per capire in quale dei tre casi rientriamo è posizionare un qualsiasi paio di scarpe che abbiamo utilizzato per qualche tempo su di una superficie piana e valutare la deformazione e il consumo della suola.
Precisati quindi i vari tipi di appoggio è ora di passare alla vera e propria classificazione delle scarpe, la combinazione tra il tipo di appoggio e il tipo di scarpa ci aiuterà a restringere la nostra ricerca a pochi modelli tra i quali potremo scegliere quello che, ad esempio, più ci attira esteticamente.
Categoria A0: minimaliste. Scarpe per corridori leggeri e prettamente da pista. Utili per gare e sforzi di breve durata e quindi non per il fondo.
Categoria A1: superleggere. Calzature minimaliste, adatte a corridori leggeri e veloci (sotto i 4:30/km), non adatte all’allenamento in cui i ritmi spesso sono più blandi. Esistono per tutti e tre i tipi di appoggi.
Categoria A2: intermedie. Come dice il nome questa scarpa si trova a metà, può essere utilizzata infatti dai podisti più leggeri e veloci per l’allenamento e da quelli più pesanti per la gara. Anche qui troviamo tutti e tre i tipi di appoggi e una varietà incredibile di scarpe.
Categoria A3: Massimo ammortizzamento. Calzature destinate a soggetti bisognosi di un grande potere ammortizzante, runners alle prime armi o che riprendono l’attività dopo mesi di eccessi in cui la bilancia non è stata mai nemmeno guardata. Correggono alcuni problemi di appoggio e anche qui troviamo una grande varietà di prodotti.
Categoria A4: Stabili. Sorelle della A3 con le quali condividono potere ammortizzante e comfort, l’unica differenza è che lo scopo di questo tipo di scarpa è correggere problemi di appoggio e vanno quasi sempre fatte su misura con l’aiuto di negozi e personale specializzati.
Categoria A5: Trail. Alcuni non contemplano questa categoria o, per meglio dire, la inglobano nelle altre cinque. In effetti qui troviamo scarpe più o meno ammortizzanti per tutti i tipi di appoggio. Il denominatore comune di queste calzature, come avrete potuto desumere dal nome di questa categoria è la loro concezione per la corsa su terreni sconnessi, accidentati, fangosi e per la corsa in montagna in generale.
In conclusione, per comprare la giusta scarpa dovete tenere conto della vostra corporatura e quindi del vostro peso, del vostro tipo di appoggio e del tipo di gara o allenamento che intendete intraprendere. Non comprate una scarpa perchè vi piace e basta, il gusto estetico deve essere l’ultima fase della vostra scelta. Prendetevi il giusto tempo per scegliere la calzatura giusta, provate tanti modelli, non fermatevi ai primi due o tre.
Il consiglio è comunque quello di affidarvi a specialisti del settore che vi possano vedere dal vivo, la corsa è uno sport semplice ed economico e l’unica cosa che separa il nostro piede dall’asfalto e da dolori fastidiosi è la scarpa, cercate quindi di fare un acquisto oculato e non indirizzato unicamente al risparmio, una scelta sbagliata può comportare seri rischi per la schiena e per le articolazioni.