LA SICUREZZA DELLA PASSWORD E NUOVE TECNOLOGIE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

La password è proprio il metodo più sicuro per proteggere la Nostra privacy? Ne parla Lorrie Cranor

 

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Nel corso del tempo la password per la protezione dei dati personali ha preso le funzioni, metaforicamente parlando, di una combinazione che un soggetto crea per la propria cassaforte, al fine di tenere al sicuro le cose più importanti.
Quasi tutti i possessori di un PC hanno la propria password personale ma non tutti capiscono quanto sia importante, nel momento in cui si crea, tenere conto di alcune caratteristiche che questa deve avere.
Infatti lunghezza deve constare almeno di 8 caratteri di cui almeno uno dovrebbe  rientrare nella categoria dei caratteri speciali come ad esempio: (/;-’.
Deve essere alfanumerica e facile da ricordare.

Le lettere che compongono la chiave di sicurezza possono essere sia maiuscole che minuscole.
Un errore che si commette spesso è quello di sottovalutare le prime caratteristiche, sopra elencate, e dare estrema importanza solo alla facilità di memorizzazione. Da questa sottovalutazione ne conseguono password troppo banali, corte o facilmente criptabili con l’utilizzo di appositi software.
Ma la cosa più interessante è che siamo stati abituati all’idea che la password debba essere sostituita a cadenze più o meno prestabilite al fine di garantire sempre la massima sicurezza e forse adesso questa credenza deve essere rivista.

Questa prassi della sostituzione della password è molto comune ad esempio nei siti delle maggiori banche e/o istituti di credito.
Lorrie Cranor, ricercatrice della Carnegie Mellon University, sostiene che, essendo il processo di rinnovo molto noioso e soprattutto fastidioso, gli utenti si limitino a rivedere in modo banale la password precedente con cambiamenti talmente minimi e prevedibili, tali da compromettere fortemente l’efficacia della protezione.
Questa notizia è sconvolgente se si pensa a tutte le volte in cui l’utente medio del web è invitato dalle stesse società software fornitrici di servizi, divenuti oramai indispensabili, a cambiare molto spesso la propria password.
È stato proprio questa presa di coscienza da parte degli esperti ad aver portato la ricerca ad inventare sistemi di sicurezza più efficaci quali: il riconoscimento dell’iride o della impronta digitale che oggi troviamo diffusi anche tra gli smartphone entry level.

Parlando di sistemi di sicurezza vale la pena menzionare, tra i tanti, anche quello usato dalle carte di credito e/o tesserini magnetici che ormai incorporano al loro interno un microchip. Questi ultimi fanno parte di un sistema di criptaggio dei dati che si è evoluto nel corso del tempo ma che ancora è vulnerabile.

Tutto ciò per dire che la nuova informatica, votata al mantenimento della privacy, vuole prendere il posto, rivoluzionandolo, di tutto quel mondo, ancora scevro, all’epoca, di tutti questi sistemi di sicurezza, che vide la luce con la creazione dei primi sistemi operativi.

Insomma si cerca sempre più sicurezza per i nostri dati ma arriveremo mai ad un sistema talmente efficace da essere invalicabile?

 

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