TROVARE LAVORO A 40 ANNI…E PIÙ

Quali occasioni offre il mercato del lavoro a chi non è ne giovane ne pensionato

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Ho 43 anni, ho perso il lavoro e non riesco a trovare altro.

Chissà quanti, in questi anni di crisi, hanno passato dei momenti simili. In realtà chi è dentro questo limbo, tra i 40 e i 65 si trova a dover affrontare la peggiore situazione possibile per chi cerca lavoro.

Facciamo però una distinzione tra chi ha delle abilità professionali, come muratori, elettricisti, meccanici, idraulici ed altri professionisti di questo genere, e chi invece non ha alcuna esperienza in questi ambiti. Metti un impiegato, o un commesso o un magazziniere, per questi ultimi la faccenda si rende ancora più difficile.

Se nella tua esperienza lavorativa precedente hai accumulato abilità e conoscenze tecniche specifiche, puoi in ogni caso rimetterti in gioco.

In attesa di trovare qualcosa di stabile, se sei elettricista ad esempio, troverai sempre il lavoretto per poter portare qualcosa a casa e così per tutte quelle figure professionali che ho elencato prima.

Se, invece hai fatto il libraio per vent’anni e qualcuno ti mette una cazzuola in mano…. è complicato! Non ti resta che mandare curriculum in giro, e sperare che a qualcuno serva uno con le tue abilità. Ma ti trovi sempre davanti a chi preferisce formare giovani anche perché tutte le agevolazioni fiscali sarebbero a loro vantaggio. Puoi cambiare città, provare un nuovo mercato per vedere se altrove è più facile, ma anche qui devi fare i conti con costi e spese spesso insostenibili.

Non ti rimane che provare il colpo della vita, “Apro io!”.  Provare a mettersi in proprio è la “scelta obbligata” che fanno in tanti. Prima di tutto devi trovare una tipologia commerciale che tu sia in grado di svolgere con le tue conoscenze, poi devi trovare i soldi (e qui casca l’asino), dopo devi trovare il posto giusto e alla fine devi sperare che la tua idea non si riveli un fiasco.

Andiamo con ordine. Prendiamo il nostro libraio, ha accumulato esperienze di contatto col pubblico, se la cava col magazzino, col rapporto con fornitori e Banche, ma di aprire un’altra libreria non se ne parla, quindi un edicola, ma giornali non ne legge più nessuno, un Tabaccaio allora, ma non è possibile, proviamo ad aprire un agenzia di servizi. Disbrigo pratiche o servizi in genere. ok è la scelta giusta.

Si reca alla Camera di commercio e chiede cosa si deve fare per iniziare. Apri la partita IVA e inizia il calvario.

Gli servono i soldi. Va in banca con un chilo di carte tra business plan, studi di settore e progetti vari, li trova tanti sorrisi e tanta cordialità ma, senza garanzie, ovvero altri soldi, nessun tipo di finanziamento. Si informa su tipologie di sostegno alle Start-Up da parte del governo o degli enti locali, scopre che, se esiste qualcosa, è destinato ai giovani con meno di 35 anni e lui non rientra, o alle donne per “l’imprenditoria femminile” e anche qui la faccenda è nera. Non gli resta che dar fondo ai propri risparmi e tentare il tutto per tutto. “ALL_IN” si direbbe a Poker.

Si torna in Banca e con qualche sacrificio personale e grande disponibilità del direttore della filiale che personalmente ha avallato la sua richiesta (manco fossero i suoi soldi) ottiene una qualche forma di agevolazione e di finanziamento.

E’ fatta!. Si comincia. Nemmeno per sogno. Si va alla ricerca del locale, si sa il posto giusto è importantissimo per un nuovo negozio, qui comincia un calvario di autorizzazioni comunali, di concessioni edilizie, di destinazioni commerciali.

Finalmente, dopo oltre un anno di ostacoli e lungaggini, il nostro ormai ex libraio apre il suo negozio.

Si accorge ben presto che i mesi passano veloci e con essi le scadenze, l’affitto, le bollette, il prestito da restituire, le tasse da pagare (anche quelle della sua vita lavorativa precedente, perchè equitalia non dimentica) e che se per sbaglio, in tutta la fase di preparazione e di apertura è stato consigliato male o ha commesso il benché minimo errore di valutazione o di impostazione si troverà travolto da tutto questo. Nella migliore delle ipotesi riuscirà a pagare tutto e tutti e tirare a campare per qualche annetto nella speranza di arrivare alla tanto sospirata pensione (minima).

Il mondo del lavoro in Italia è concepito per dare opportunità ai giovani, ed è sacrosanto. Non esiste però alcuna tutela per chi si trova ad essere alla ricerca di un impiego, seppur ancora giovane, non rientra in alcuna categoria.

Non ci resta che provare a fare da soli.

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